Latina, carabiniere spara in un albergo: gravemente ferita la sua ex, morto il direttore

Un raptus di gelosia da parte del carabiniere ai danni della sua ex, dalla quale non accettava di essersi separato, sarebbe alla base della carneficina

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Latina: un albergo di Suio Terme, frazione di Castelforte, la “Nuova Suio”, è stato teatro dell’uccisione a colpi di pistola del direttore Giovanni Fidaleo, 60 anni, e del grave ferimento di una dipendente, Miram Mignano, da parte di Giuseppe Molinaro, un carabiniere 56enne solitamente in servizio a Carinola, nel Casertano.

Un raptus di gelosia da parte del carabiniere ai danni della sua ex, dalla quale non accettava di essersi separato, sarebbe alla base della carneficina

Il militare, che era dal mese scorso in licenza per gravi problemi di salute, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per i reati di omicidio e tentato omicidio.

Il provvedimento a carico del carabiniere è stato reso esecutivo dai colleghi dei comandi provinciali di Latina e di Caserta, per i fatti avvenuti nella giornata di ieri, martedì 7 marzo.

Il fermato avrebbe raggiunto in macchina l’impianto termale aprendo per 4 volte il fuoco contro il direttore della struttura, colpendolo alla mascella e 3 volte all’addome, ammazzandolo, ma il vero obiettivo era la sua ex, Miriam M. 30 anni, che è stata invece ferita con colpi d’arma da fuoco al torace e all’addome.

Dai primi risvolti investigativi si è scoperto che l’assassino è stato colto da un raptus omicidio alimentato dalla gelosia, dopo aver avuto una relazione sentimentale proprio con la 30enne. Non aveva in buona sostanza accettato la fine del loro rapporto e ha sparato.

Dopo la follia assassina e il ferimento della donna, Molinaro è andato via dall’albergo, nell’hinterland di Caserta, raccontando tutta la vicenda appena successa ad un suo amico di Teano. Poi lui stesso avrebbe chiamato i suoi colleghi carabinieri attendendo di essere catturato.

Immediatamente i locali dello stabile sono stati sequestrati per favorire i rilievi da parte del Ris di Roma, che analizzeranno anche la pistola d’ordinanza del carabiniere killer e sulla sua vettura, una Ford Focus.

Ben 7 in totale dunque i colpi sparati dalla sua calibro 9, con visibili e diffuse tracce di sangue nel luogo dell’assalto.

Tutto verrà confermato anche analizzando i filmati degli “occhi elettronici” dell’impianto termale, se questi risulteranno essere stati in funzione durante la sparatoria.

Sequestrati anche 3 cellulari, uno di proprietà di una persona informata sulla vicenda.

Attualmente l’aggressore si trova in carcere presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, le armi detenute illegalmente gli sono state sequestrate e il fermato resta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Miriam è stata ferita gravemente e già operata per un delicatissimo intervento chirurgico e lotta tra la vita e la morte, ricoverata in eliambulanza nel reparto di Rianimazione del Gemelli di Roma, dove le sono state riscontrate e suturate lesioni all’intestino crasso e tenue e all’ala iliaca, con la prognosi che resta riservata.

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