Il giovane calciatore, con un passato anche nelle giovanili giallorosse, era ben inserito nelle dinamiche dello spaccio di droga della Capitale
Roma: un giovane calciatore ex promessa delle giovanili giallorosse è stato arrestato perchè trovato in possesso di droga e di 60mila euro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio.
L’arrestato è il 19enne Aboudramane Diaby, di origini africane ma nato nella Città Eterna, un tempo ottimo difensore arrivato anche a vestire la maglia delle selezioni giovanili della As Roma.
Nella fattispecie i carabinieri del nucleo operativo di Roma Casilina lo hanno trovato in possesso di 2 grammi di cocaina, 160 di hashish e 60mila euro in contanti.
Martedì 28 febbraio, durante l’udienza a Piazzale Clodio è stato convalidato l’arresto ed il teenager è ora indagato per il reato di possesso di droga ai fini di spaccio.
Sia la droga che i soldi sono stati sequestrati.
Il 19enne africano era da tempo messo sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine, a partire da una recente conversazione sospetta con un altro ragazzo 23enne, incontrato proprio per consegnargli dello stupefacente e ricevere in cambio soldi.
L’ingente quantità di denaro è stata trovata nell’auto presa in affitto e guidata quotidianamente da Diaby, con i militari che hanno ampliato la perquisizione andando a casa sua e qui è stata “pizzicata” in flagranza di reato anche sua sorella minore.
La parente stretta del giocatore è stata vista dai carabinieri mentre gettava in fretta e furia fuori dalla finestra diverse confezioni contenenti hashish, non appena la ragazza si era accorta dell’arrivo degli agenti.
In un crescendo di nervosismo, sono stati sequestrati all’arrestato anche i suoi cellulari, non appena gli oeperanti si erano accorti che stava tentando di nascondere e cancellare quelli che probabilmente erano messaggi contenuti in chat “pericolose”, che avrebbero permesso di risalire alla sua attività illecita.
Circa un anno fa, nel marzo dell’anno scorso, Diaby era stato sottoposto anche in quel caso a verifiche da parte dei poliziotti.
Difatti, già il 22 marzo del 2022, il ragazzo era stato trovato con altri 2 chili di hashish nella sua abitazione, pronti per essere spacciati nel mercato della Capitale.
Tutti questi gravi indizi hanno portato gli inquirenti a sospettare che il 19enne conducesse da tempo la doppia vita di calciatore e spacciatore, essendo molto ben inserito nel mondo della malavita.
Ricordiamo sempre ai lettori che la posizione del soggetto raggiunto dall’ordine di custodia cautelare è quella di indagato e che le prove si formano nel corso del processo.
Fino al terzo grado di giudizio un indagato non può essere considerato colpevole.
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