Il Sulpl denuncia il mancato sgombero della tendopoli che mette in pericolo i pedoni
Una tendopoli occupa i marciapiedi costringendo i pedoni a camminare sulla strada o ad aspettare i bus a rischio di essere investiti. E il sindacato Sulpl di Polizia locale denuncia non solo quei pericoli ma anche il mancato contrasto alla crescita di quell’accampamento.
“Da circa una settimana un vero e proprio accampamento spontaneo è sorto su Via Salviati, proprio a ridosso del muro di recinzione dell’ufficio immigrazione e dell’ufficio stranieri della Questura di Roma. Dapprima pochi giacigli, di chi probabilmente intendeva assicurarsi un posto tra i primi della fila al momento dell’apertura degli uffici ma con il passare dei giorni, sono comparse ed aumentate vere e proprie tende, un insediamento spontaneo che ha inglobato marciapiede, fermata del bus e pensiline, riducendo visibilitá e sicurezza per chi si trovi a transitare su una strada dove le macchine transitano anche abbastanza veloci. Il paradosso è che a pochi metri si trovino a stazionare autopattuglie della Polizia Locale di Roma Capitale, ormai da anni impegnate a piantonare l’ingresso del limitrofo campo nomadi mai autorizzato ma “tollerato”, di Via Salviati e spesso, proprio personale di quel gruppo speciale (Sicurezza Pubblica Emergenziale), che di controllo e sgombero degli insediamenti abusivi, stando all’organigramma del Corpo si dovrebbe occupare.
Sul tema è intervenuto il segretario romano del SULPL( Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale) Marco Milani, che in una nota denuncia l’imbarazzo di alcuni tra i suoi stessi colleghi “quello a cui assistiamo è il risultato del cattivo impiego dei gruppi speciali preposti e dell’inutilitá dei piantonamenti di facciata davanti l’ingresso dei campi rom della Capitale, che come sindacato definiamo ormai da anni “effetto vetrina”.
“Alcuni tra i colleghi impegnati hanno poi espresso la loro preoccupazione: la sicurezza stradale dovrebbe essere uno dei compiti principali per chi svolge il nostro lavoro ma che sicurezza possiamo offrire alle persone costrette a camminare in mezzo alla strada o ad attendere l’autobus al centro della carreggiata? Forse è ora che qualcuno riprenda in mano le redini di un Corpo che, tra carenze di organico e bizzarrie gestionali, ogni giorno lascia parlare di se” concludono dal Sindacato.