Il pendolare era convinto che in quanto invalido all’80 per cento non dovesse pagare il biglietto, il controllore di Cotral era certo che invece avesse diritto solo a una riduzione e in alternativa dovesse scendere subito dal bus. E’ stata questa la ragione che qualche anno fa ha portato a Roma Ponte Mammolo prima alle mani e poi in un’aula di giustizia un pendolare invalido e due controllori. Ad avere la peggio il passeggero finito in ospedale con una prognosi di 40 giorni.
A mettere fine alla questione – almeno in primo grado – è stata una sentenza del tribunale di Roma che di recente dopo aver processato il pendolare e due controllori del Cotral per lesioni ha condannato a 8 mesi di carcere solo uno dei due dipendenti della società regionale per il trasporto pubblico.
I fatti risalgono al 2014 sulla linea Roma-Poli. Un quarantenne viene trovato senza biglietto. L’uomo mostra un tesserino di invalidità: “Sono esentato – dice – considerata la mia invalidità pari all’80 per cento“.
Per il controllore, invece, il pendolare deve viaggiare col biglietto, ha solo diritto a una riduzione, quindi lo invita a scendere. Scoppia un battibecco e il pendolare sferra un pugno sul viso al dipendente Cotral. Il bus viene invitato a procedere e la discussione prosegue su una banchina vicina alla stazione metropolitana di Ponte Mammolo.
A dare manforte al controllore arriva il collega con lui in servizio. Il pendolare gli urla “Vi ammazzo tutti”, ma all’improvviso si trova accerchiato e, mentre tenta di scappare, il secondo controllore gli assesta due forti pugni sul viso che lo faranno crollare a terra.
Il referto medico ricostruisce le lesioni: “frattura pluriframmentaria scomposta della diafasi prossimale dell’omero sinistro” – per cui è stato necessario subito il ricovero e una operazione chirurgica – “e un trauma cranio facciale con meccanismo traumatico indiretto e distorsione del piede sinistro”.
La vittima resterà ricoverato per giorni. E a cinque mesi dall’aggressione come riferito in aula da un perito “mostrava ancora una ridotta mobilità dell’arto”. I controllori, anche loro finiti in pronto soccorso, se la caveranno con 4 e 5 giorni di prognosi per un paio di lividi ed escoriazioni.
Ora la sentenza emessa dalla dottoressa Valeria Ciampelli: per il pendolare, assistito dall’avvocato Vittorio Messa, il reato è stato considerato prescritto. Come per il primo controllore, mentre per il secondo quello che ha sferrato i pugni cruciali – come confermato da una telecamera – è stata disposta la condanna a 8 mesi per lesioni aggravate.
Il giudice Valeria Ciampelli ha condannato anche il Cotral, in quanto responsabile civile, a risarcire il pendolare in solido con il controllore. La provvisionale, in attesa dell’apposito giudizio civile, è stata calcolata in diecimila euro.
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