Medico finisce indagato per sostituzione di persona: per raccomandarsi da solo si è finto il Capo dello Stato: "Vorrei segnalare mio nipote"
Desiderava ad ogni costo lavorare al Policlinico Gemelli, e per avere la certezza di spuntare l’assunzione un medico specialista in urologia è arrivato ad usare il metodo più agognato nei sogni degli italiani: trovare la raccomandazione giusta. Non avendola ha pensato di inventarla. Ma su quale puntare? Il medico ha scelto quella che riteneva la più potente, quella del Capo dello Stato.
“Pronto sono Sergio Mattarella – ha premesso dopo essersi fatto introdurre dallo staff della presunta segreteria della Presidenza della Repubblica – Consiglio di prendere in considerazione la posizione di mio nipote un urologo noto anche per i suoi lavori all’estero”.
“Faccia recapitare il curriculum“, la risposta di un funzionario del Gemelli che pressochè contestualmente ha fatto scattare la segnalazione all’autorità giudiziaria.
Per il medico, così, a stretto giro l’auto raccomandazione doc si è rivelata solo un autogol.
L’urologo di 56 anni, infatti, non solo non è riuscito ad assicurarsi il posto di lavoro ma rischia ora di finire a processo. A pochi mesi dal fatto, infatti, è finito nel registro degli indagati della procura di Roma. Le accuse sostituzione di persona e falso.
La seconda contestazione è scattata perché il medico per assicurarsi il posto aveva consegnato anche “una lettera manoscritta dal Presidente” e intestata al Quirinale, ovviamente anche quella frutto della sua fantasia.
Le indagini dei pm Francesco Gualtieri e Giulia Guccione, i magistrati titolari del fascicolo, sono state in realtà brevi e non troppo complicate. L’urologo, prima di mandare il curriculum, ha chiamato il dirigente dal suo numero di cellulare, senza usare alcuna accortezza. Gli sviluppi giudiziari scontati.
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