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Sfregio a Roma, bruciata la corona in onore di Paolo Di Nella

Corona bruciata e blitz in due sedi della destra giovanile: indaga la Digos

Bruciata a Villa Chigi la corona di alloro poggiata accanto alla targa in ricordo di Paolo Di Nella, il 19enne militante del Fronte della Gioventù ucciso nel febbraio del 1983. Nelle stesse ore, ossia nella notte tra il 20 e il 21 febbraio, giovani militanti del collettivo antifascista romano di Scuole in Lotta, hanno compiuto e rivendicato anche un blitz nelle sedi dei movimenti di destra, Gioventù Nazionale e Generazione Popolare, imbrattate con scritte di rivendicazione.

Corona bruciata e blitz in due sedi della destra giovanile: indaga la Digos

La Digos ha aperto una indagine per scoprire gli autori che si sono filmati incappucciati.

Nessuna opinione o rivendicazione politica può giustificare un atto di tale inciviltà che non può che essere nettamente condannato”, il commento dell’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, a proposito del rogo appiccato alla corona di Di Nella – Ho già richiesto che la corona data alle fiamme venga sostituita con un’altra, che sarà deposta nel più breve tempo possibile sotto la targa dedicata a Paolo Di Nella“.

Un gesto vile e inqualificabile che condanniamo fermamente – ha scritto su twitter il sindaco Roberto Gualtieri – Nessuna rivendicazione politica può sconfinare in un simile atto barbaro e violento. Abbiamo disposto l’immediata deposizione di una nuova corona in sua memoria“.

La rivendicazione

Le azioni sono state rivendicate dalle Antifasciste Romane con un lungo post: “Nella notte del 20 febbraio, a pochi giorni dal 43esimo anniversario della morte di Valerio Verbano, abbiamo sanzionato e chiuso le sedi e i luoghi simbolici per le organizzazioni neofasciste all’interno della città. Le quali in questo momento, sentendosi legittimate istituzionalmente dal nuovo governo, hanno ripreso un’attività aggressiva e intimidatoria nelle scuole, nelle università e nei quartieri.

L’azione di questa notte vuole mandare un messaggio chiaro: rifiutiamo la retorica revisionista e di pacificazione che tenta di mettere sullo stesso piano le morti e gli intenti degli schieramenti politici in opposizione nella storia.

Abbiamo deciso di fare della memoria di Valerio Verbano l’esempio e della sua lotta antifascista la pratica, essendo presenti nelle scuole, nelle università e nei quartieri, portando avanti un antifascismo militante tutti i giorni e mettendo in atto una pratica simbolica come quella della scorsa notte, per ribadire che i fascisti in questa città non sono i benvenuti“.

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