Grande Roma

Roma, rinchiusa in un box e malmenata: 12 anni di carcere a fidanzato orco

Una lunga sequela di violenze e soprusi di vario tipo hanno costellato per anni la vita di una giovane donna maltrattata dal violento fidanzato

Roma: arriva a sentenza un grave caso di violenze e soprusi ai danni di una giovane donna che per anni è stata maltrattata in mille maniere, picchiata e richiusa in un box nella Capitale dal fidanzato orco di allora, un 20enne che adesso è stato condannato a 12 anni di carcere.

Una lunga sequela di violenze e soprusi di vario tipo hanno costellato per anni la vita di una giovane donna maltrattata dal violento fidanzato

Il dramma per la ragazza era iniziato nel 2018 quando sono iniziati i pesanti maltrattamenti di vario tipo da parte di quello che lei – appena 18enne – credeva essere l’amore della sua vita.

L’arrestato l’aveva convinta ad allontanarsi dai suoi familiari spingendola ad andare a vivere insieme, e da quel giorno nulla è stato più come prima.

La 18enne era oltretutto affetta da leggeri problemi psichici ed è stata anzitutto costretta a vivere all’interno di un box di pochi metri quadri in zona Tuscolano e privata di ogni libertà.

Unica concessione ricevuta dal suo aguzzino è stata quella di poter andare a lavorare come cameriera per permettere al teenager orco di ottenere denaro per continuare a dilettarsi con i videogiochi dei quali era morbosamente fan.

Tra una violenza e l’altra l’arrestato obbligava la sua donna ad avere rapporti sessuali non consenzienti, le venivano dati avanzi come cibo, erano vietate le medicine ed annullate le relazioni con la madre, che è stata autorizzata dal bruto a incontrare per poco tempo solo in rare occasioni, come quando aveva avuto un aborto.

Percosse con bastoni e altri oggetti contundenti e offese per qualsiasi tipo di mancanza avesse compiuto erano all’ordine del giorno per la malcapitata.

Le lunghe indagini hanno dunque portato il bruto a ricevere la durissima pena detentiva di 12 anni e mezzo di prigione oltre a 100mila euro di risarcimento da corrispondere alla famiglia della vittima.

Pesanti i capi d’accusa, che vanno dalla violenza sessuale, all’estorsione, ai maltrattamenti in famiglia, essendo stati, di fatto, una giovane coppia di conviventi.

Per ora l’unico reato dal quale il violento fidanzato è stato assolto è quello di riduzione in schiavitù e per tutte le accuse il 20enne ha già ricorso in appello.

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