Bonus IMU 2023, cos’è, requisiti, importo e come richiederlo: ultimi giorni per presentare domanda

La scadenza per inoltrare la domanda si sta avvicinando

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Il Bonus IMU è un credito d’imposta pari al 50% applicabile alla seconda rata IMU. Le domande potevano essere presentate a partire dallo scorso settembre 2022 ma la scadenza è ormai prossima. Vediamo nell’articolo entro quando e come richiedere l’agevolazione.

Bonus IMU, cos’è e entro quando fare domanda

Il Bonus IMU consiste nella detrazione d’imposta pari al 50% da sfruttare sul secondo acconto dell’Imposta municipale. Possono richiederlo le aziende operanti nel settore turistico, come:

  • gli agriturismi;
  • le imprese che gestiscono strutture ricettive all’aria aperta;
  • le imprese del comparto fieristico e congressuale;
  • i complessi termali e i parchi tematici, compresi i parchi acquatici e faunistici.

Per fruire del credito d’imposta i proprietari delle imprese devono essere anche i gestori delle attività esercitate. Inoltre, i contribuenti devono aver subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel secondo trimestre del 2021 di almeno il 50% rispetto al secondo trimestre del 2019.

Tale bonus è stato infatti introdotto introdotto dopo l’emergenza da Coronavirus per aiutare il settore turistico in grave difficoltà.

Le richieste per usufruire del bonus IMU per le imprese del turismo possono essere presentate fino al 28 febbraio 2023.

Bonus IMU 2023, come richiederlo

Per richiedere il Bonus è sufficiente inviare un modulo di autocertificazione con cui l’impresa richiedente dichiara il possesso dei requisiti e il rispetto delle condizioni previsti dalla Comunicazione della Commissione europea “Temporary Framework”.

L’autodichiarazione andrà inviata dal 28 settembre 2022 al 28 febbraio 2023 utilizzando il modello approvato dal provvedimento del 16 settembre 2022 mediante i canali telematici dell’Agenzia, direttamente dal contribuente oppure da un intermediario abilitato.

Entro 5 giorni dall’invio, l’Agenzia rilascerà una ricevuta di presa in carico o ne comunicherà lo scarto, indicandone le motivazioni. Entro 10 giorni dall’invio, invece, l’Agenzia rilascerà una seconda ricevuta per comunicare ai richiedenti il riconoscimento – o il mancato riconoscimento – del credito d’imposta, ad esempio nel caso in cui il richiedente non sia titolare di una partita Iva attiva alla data di entrata in vigore del Dl n. 21/2022. Una volta ricevuto il riconoscimento, a partire dal giorno successivo il contribuente potrà utilizzare il credito d’imposta in compensazione tramite modello F24.

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