Stato di agitazione alle Dogane: in caso di sciopero tonnellate di merci a rischio

Alcuni sindacati denunciano le difficoltà che attanagliano il settore delle dogane e minacciano uno sciopero che possa cambiare la sitauzione

Lo stato di agitazoine all’interno delle dogane del Lazio è massimo e alcuni sindacati, in questo caso Usb – Unione Sindacale di Base, minacciano nel breve periodo uno sciopero generale dei servizi dei principali hub, tra i quali Fiumicino, Ciampino e Civitavecchia ed altri ancora.

Alcuni sindacati denunciano le difficoltà che attanagliano il settore delle dogane e minacciano uno sciopero che possa cambiare la sitauzione

Si tratterebbe di un grosso problema se lo sciopero diventasse realtà, perchè se ad esempio in un aeroporto come quello del Leonardo da Vinci il servizio dogane resta inattivo, anche temporaneamente, una grande quantità di merce non “sdoganata” rischia di danneggiarsi o arrivare in forte ritardo a destinazione.

Usb racconta in un comunicato ufficiale che “L’informativa ricevuta il 16 febbraio sulla situazione dell’Ufficio delle Dogane di Roma 2 non ha fatto altro che confermarci in forma ‘istituzionale’ quello che andiamo denunciando da tempo: i servizi doganali del più grande aeroporto italiano sono in grave difficoltà a causa di una carenza di organico insostenibile”.

Le cause del grave affanno del settore sono presto spiegate: “Anni di blocco del turn over, totale o parziale, la fallimentare gestione dell’ultimo concorso (con la suddivisione in profili assurdi e con scelte delle sedi di destinazione incomprensibili), le miopi scelte sulla mobilità da parte del direttore del personale dell’Agenzia, sono le cause di una crisi annunciata”.

Approfondendo la situazione, nel dettaglio, si specifica che queste problematiche rischiano di paralizzare il sistema: “Una dogana che non riesce a tenere il ritmo di crescita dell’aeroporto e che finisce per fare da freno allo sviluppo. A tutti era chiaro quello che stava accadendo tranne a chi ci ha amministrato”.

“Ora – aggiunge l’Usb – si chiede al personale, già stanco e demotivato da questa situazione di difficoltà che si protrae da tempo, con una media di età che supera abbondantemente i 50 anni, di tirare una coperta sempre più corta e di farsi carico dell’ennesima riorganizzazione che non potrà risolvere alcuno dei problemi strutturali dell’UD di Roma 2″.

Le richieste dunque sono note da tempo, così come le possibili soluzioni: “Ci vuole un piano straordinario di mobilità che riequilibri la situazione fra centro e periferia, non cambiamenti organizzativi, in attesa di “soluzioni organiche” che non arriveranno perché nessuno le sta cercando, che ai prossimi pensionamenti non saranno più praticabili. Ci vuole un piano straordinario di assunzioni che rilanci il ruolo dell’amministrazione doganale, non soluzioni tampone che coprono la ‘testa’ della nostra amministrazione ed espongono i ‘piedi’ a maggiori carichi di lavoro, stress, rischi”.

Ed ecco che viene, neanche troppo velatamente, fatto riferimento alla possibilità, anzi, quasi alla necessità di uno sciopero di massa: “Pensiamo sia arrivato il momento di “fare la voce grossa” per farsi sentire e indiremo a breve un’assemblea dei Lavoratori per discutere delle problematiche di Fiumicino e mettere in campo specifiche iniziative sindacali per risolverle.”

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