Le scuse social non sono bastate, Blanco iscritto nel registro degli indagati per i danni provocati alla coreografia
Potrebbe costare un processo penale a Blanco la bravata sul palco dell’Ariston. Per il fuori programma proposta al 73° Festival di Sanremo, quando ha praticamente distrutto a calci e pedate il giardino di rose allestito sul palcoscenico, la Procura di Imperia lo ha indagato per danneggiamento.
Le scuse rilanciate via social nella stessa nottata e il perdono di Amadeus non sono bastati ad evitare a Blanco guai con la giustizia. (leggi qui)
Blanco era stato invitato per presentare il nuovo singolo “L’isole delle rose” ma a un certo punto dell’esibizione, dopo la mezzanotte, ha cominciato a dare in escandescenze sferrando calci alle composizioni floreali sul palco.
“Non sentivo in cuffia, non potevo cantare”, si è giustificato poi.
I fatti si sono svolti nella seconda serata del Festival, la sera dell’8 febbraio, quando Blanco – all’anagrafe Riccardo Fabbriconi, vent’anni – è salito sul palco insieme a Mahmood per cantare la hit Brividi.
Fino a quel momento tutto era andato liscio finché Blanco non è tornato in solitaria per interpretare il nuovo singolo, L’isola delle rose. Poi, – come ha ribadito più volte lui – un problema tecnico agli auricolari e il calcio alle rose messe a coreografia – annunciato agli organizzatori – è trasceso in una devastazione dei fiori e dei relativi vasi.
Dopo la sfuriata a Sanremo in cui aveva schiacciato l’addobbo floreale il cantante si è affidato a Instragram per fare la pace col pubblico e con gli organizzatori.
Ci ha riflettuto nella notte dopo aver abbandonato il palco ricoperto dai fischi della platea e alle 4 e mezza ha preso taccuino e penna. Il risultato una sorta di poesia che non ha convinto proprio tutti: “Cadono fiori, Ariston. Si spezzano fiori, Ariston. Cala il sipario, Ariston”, comincia per poi continuare “Ti ho messo in lacrime come la mia mamma Ariston.
Mi hai visto fragile come un bimbo. E qui, proprio qui, dove mi hai insegnato a correre sono caduto. Mi sono rotto la faccia e piango, Ariston. Ma poi… rido rido rido rido rido e grido perché non sono perfetto come mi volevi ma finalmente sono me stesso. Ti voglio bene Ariston con tutta la mia follia”.
Eppure non a tutti le scuse sono bastate. Qualcuno sui social ha continuato sulla scia dei fischi. Altri hanno consigliato di riparare i danni. Mahmood – che con Blanco l’anno scorso ha vinto il Festival proprio con Brividi – ha risposto con una rosa rossa e un cuore blu, uno dei commenti più apprezzati.
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