Il nostro appello perché qualcuno gli regali un giorno di gioia
Giuseppe ha 83 anni, vive a Monterotondo, vicino Roma, è invalido al 100%: un’invalidità dovuta a problematiche fisiche. Non riceve l’accompagno e non può permettersi nessuna assistenza domiciliare se non quella che riceve gratuitamente dalla sua ex moglie. Ama il mare, è la sua più grande passione, vorrebbe andarci ma non guida e non riesce a farlo. Il nostro appello perché qualcuno gli regali un giorno di gioia.
Si chiama Giuseppe e ha 83 anni. Per tutta la vita ha lavorato nel mondo della finanza collegata ai motori. Vive a Monterotondo dove ha passato gran parte della sua vita.
Giuseppe è invalido al 100%, una disabilità fisica che gli impedisce di muoversi liberamente: «non guido e non mi muovo più da solo. Ho forti sbandamenti improvvisi – racconta – sono caduto già una volta e adesso ho paura che possa riaccadere. Purtroppo nonostante la mia invalidità non mi è riconosciuto l’accompagno e non ho un’assistenza domiciliare.»
Giuseppe ama il mare e vorrebbe trascorrere una giornata in spiaggia ad Anzio: «chi mi conosce lo sa, il mare è il grande amore della mia vita. È la più grande espressione della natura, anche quando è calmo fa capire che con la natura non si scherza. La sua forza è tale che, se si arrabbia, distrugge tutto. Sogno una giornata ad ammirarlo, volevo andare ad Anzio e credevo fosse facilmente raggiungibile in treno e invece ho trovato alcune difficoltà.»
Giuseppe, come tutti gli uomini della sua età, uomini che hanno lavorato per una vita, non è abituato a chiedere aiuto. Non è solo, ha quattro figli che però non vivono vicino casa e pur volendo non possono aiutarlo.
Vorrebbe realizzare il suo sogno senza pesare sulla sua famiglia e per questo si è messo alla ricerca di un modo per raggiungere Anzio da solo. Nella sua ricerca ha scritto anche alla nostra redazione “vorrei chiedervi un grande favore – scrive Giuseppe – vorrei sapere se c’è un modo semplice per andare da Monterotondo, dove abito, ad Anzio. Mi piacerebbe passare una giornata al mare. C’è una linea ferroviaria che potrei utilizzare? Grazie e scusatemi per il disturbo.“
La storia di Giuseppe ci obbliga a una riflessione, quella su una società nella quale da anziani, sopratutto se disabili, si è spesso lasciati soli, si diventa quasi anonimi, poco utili, un peso e dunque abbandonati.
In una società frenetica come la nostra è facile perdere di vista le cose importanti della vita, come l’amore per il prossimo, il rispetto e la generosità.
E se è vero, come crediamo, che “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere” come dice l’apostolo Paolo nel libro degli Atti degli Apostoli, facciamo leva proprio sulla generosità dei nostri lettori affinché qualcuno possa aiutare Giuseppe a realizzare il suo sogno.
Chi può farlo ci indichi il proprio riferimento telefonico alla nostra email redazione@canaledieci.it. Lo faremo contattare direttamente da Giuseppe.
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