Elezioni Regionali nel Lazio: programmi e liste dei cinque candidati in corsa. Tutte le info su come si vota sulla scheda unica
Roma: domenica 12 e lunedì 13 febbraio 2023, seggi aperti nel Lazio (e nella Lombardia), per votare per il prossimo Presidente della Regione. In corsa per l’elezione diretta senza ballottaggio nel Lazio ci saranno cinque candidati, una sfida accesa che mai come questa volta vede aperte nuove possibilità rispetto al confronto politico storico tra centrodestra e cioè Donatella Bianchi, Alessio D’Amato, Francesco Rocca, Rosa Rinaldi e Sonia Pecorilli.
Oltre che nel Lazio, questa tornata di elezioni amministrative riguarda anche la Lombardia. Dunque alle urne vanno gli elettori della regione prima in Italia per prodotto interno lordo quale è la Lombardia e la regione che ospita la Capitale. Senza dubbio un appuntamento che costituisce un test sui primi cento giorni del governo nazionale di centrodestra.
C’è Donatella Bianchi il volto della Tv tra i più amati dal pubblico a presentarsi per la poltrona più importante della Regione Lazio. La candidata si presenta per il Movimento 5 stelle con un passato di tutto rispetto in quanto a credibilità e tenacia. Da giornalista Rai ed ex presidente del WWF Italia, ha qualche vantaggio sulla percezione dell’elettorato che spinge per una crescita fondata su valori come la tutela dell’ambiente, ma l’obiettivo da raggiungere è veramente una sfida al buio per lei.
Oltre al sostegno di Giuseppe Conte c’è anche la lista Polo progressista (Alfonso Pecoraro Scanio e dell’ex viceministro dell’Economia Stefano Fassina), a promuovere questa candidata.
Nelle liste a sostegno di Donatella Bianchi spiccano i nomi di Valerio Novelli, l’ex sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà, l’ex capogruppo del Movimento 5 stelle in Campidoglio Giuliano Pacetti e Tina Balì, segretaria della Flai-Cgil.
La promessa – Nel corso della trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora” i principali candidati alla presidenza della Regione Lazio si sono avventurati in promesse stravaganti in caso di rispettiva vittoria. Donatella Bianchi ha promesso che si farà la testa arcobaleno ovvero si tingerà i capelli di vari colori.
Considerato l’erede politico di Zingaretti, a candidarsi per il PD e Terzo Polo, c’è Alessio D’Amato. L’Assessore alla Sanità della Regione Lazio ci prova, sulla scia del buon esito del suo importante lavoro durante la pandemia Covid 19, ed una campagna vaccinale presa a modello dalle altre regioni italiane.
In questa corsa alla presidenza della Regione Lazio, Alessio D’Amato potrà contare sull’appoggio anche dal Terzo Polo di Azione e Italia Viva, con la figura di Luciano Nobili, al quale nel caso di vittoria alle urne spetterà un ruolo di primo piano.
D’Amato è sostenuto da sette liste che rappresentano tredici sigle, e cioè il Partito Democratico, Azione / Italia Viva, la Lista D’Amato, Più Europa / Radicali / Volt, Demos, Verdi / Sinistra e Psi. Capolista del PD nelle circoscrizioni regionali è Daniele Leodori per Roma e provincia, mentre a Latina ci sarà Salvatore La Penna e a Frosinone Sara Battisti. Edoardo Ranalli a Rieti ed Enrico Panunzi a Viterbo. Per DEM c’è l’ex presidente di Arsial Mario Ciarla e l’assessore ai rifiuti Massimiliano Valeriani. Azione – Italia Viva schierano l’ex deputato Luciano Nobili e Marietta Tidei, mentre per la lista civica D’Amato ci saranno Marta Bonafoni a Roma, Valeria Campagna a Latina, Jole Falese a Frosinone, Silena D’Angeli a Rieti e Pina Barattelli a Viterbo. Nelle liste di Demos, Luca Bergamo, ex vicesindaco della giunta Raggi.
Forte della sua capacità di gestione delle emergenze, il suo programma come presidente della Regione Lazio, punterà a risolverne una annosa e cioè quella del lavoro, spingendo per una politica incentrata su attività di formazione, che prevede tra le altre cose il “Reddito del cittadino in formazione”.
Altra leva importante per la crescita economica regionale è anche la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili in attuazione di quanto previsto dal Piano Energetico regionale, un punto sul quale la Regione dovrà come per la gestione sanitaria, diventare un esempio virtuoso.
La promessa – In caso di vittoria per la corsa alla presidenza della Regione Lazio Alessio D’Amato ha promesso che andrà in pellegrinaggio a piedi al Divino Amore con partenza, come da tradizione (leggi qui), da Porta San Sebastiano.
A candidarsi per il Centrodestra alle imminenti elezioni regionali è invece Francesco Rocca, Il presidente della Croce rossa italiana, punta su un programma che prevede un sistema salute centralizzato con prenotazioni delle prestazioni e delle agende di tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private accreditate; e telemedicina e assistenza domiciliare come modalità principali per la gestione del paziente non acuto. Nei suoi obiettivi anche grandi opere da iniziare e portare a termine, come la realizzazione della cosiddetta “Trasversale Nord”, per migliorare il collegamento tra Adriatico e Tirreno.
Rocca è sostenuto da sei liste, in primis Fratelli d’Italia, poi Lega, Forza Italia, Noi moderati / Rinascimento, Unione di centro e la Lista civica che porta il suo nome “Rocca presidente”. Nella lista Fratelli d’Italia spiccano i nomi di Giancarlo Righini, LauraCorrotti, Massimiliano Maselli, Antonello Aurigemma e Fabrizio Ghera e l’ex grillina Francesca De Vito. Per la Lega, Paolo della Rocca, Orlando Tripodi, Giuseppe Cangemi, Laura Cartaginese e l’ex sindaca di Ciampino Daniela Ballico. Altri nomi noti poi, sono quelli schierati in campo da Forza Italia, cioè Enrico Cavallari e Fabio Capolei.
La promessa – Nella trasmissione “Un giorno da pecora” Francesco Rocca ha promesso che in caso di vittoria si taglierà in pizzetto già il 18 febbraio.
E’ Sonia Pecorilli la candidata alla presidenza della Regione Lazio per il Partito Comunista Italiano, che si presenta peraltro alle elezioni con lo storico simbolo della falce e martello. Originaria di Latina, la Pecorilli è operatrice sanitaria, consigliere comunale a Sermoneta, e capogruppo consiliare. Già assessore alla Pubblica Istruzione e Sanità, la Pecorilli è anche rappresentante sindacale dell’Usb.
Per mestiere e per metodo oltreché per continuità negli ideali politici, la sanità è sicuramente la priorità per questa candidata, che si basa soprattutto sulla collaborazione con i cittadini in un dialogo sempre aperto per comprendere le criticità del territorio.
Il suo programma prevede con forza una sferzata di energia sul fronte delle politiche per il lavoro, l’ambiente, l’emergenza abitativa, infrastrutture e trasporto pubblico. Nella sua prima agenda da Presidente della Regione, c’è il tema della disoccupazione giovanile da prendere per le corna in provincie come Latina e Frosinone.
A sostenere la candidatura di Pecorilli un’unica lista, per Roma e provincia ne fanno parte trentadue candidati. Capolista Lucia Addario, operaia, figlia e nipote di partigiani.
L’ultima ma non ultima nell’elenco dei candidati in corsa per la presidenza della Regione Lazio, è la sindacalista, Rosa Rinaldi.
La Rinaldi da 20 anni è un’esponente di Rifondazione Comunista e a queste elezioni si presenta come candidata per Unione Popolare il movimento fondato da De Magistris. Originaria di Monte Sant’Angelo, nel foggiano, dal 2000 entra a far parte della direzione nazionale della FIOM e nel 2003 diviene vicepresidente della provincia di Roma.
Nel suo programma le priorità saranno la sanità, i trasporti, il diritto alla casa e la salvaguardia dell’ambiente con una gestione dei rifiuti improntata sul recupero e il riuso delle materie. La lotta alle diseguaglianze è poi una battaglia da vincere alla guida della Regione.
A sostegno della candidata ci sarà un’unica lista del movimento che vede come capolista Beatrice Gamberini, poi Matteo Masum, Silvia Benedetti, Stefania Alessandrini, Gianni Ammendola, Barbara Cacchione, Giulia Calò ed Elisabetta Canitano.
Seggi aperti nelle due giornate di domenica 12 e lunedì 13 febbraio, per le votazioni che partiranno dalle ore 7,00 alle ore 23,00 di domenica 12 febbraio, e dalle ore 7,00 alle ore 15,00 di lunedì 13 febbraio.
Si vota ad elezione diretta senza ballottaggio, e a vincere sarà quello che prende più voti, senza il riferimento della soglia del 50%, mentre l’80% dei seggi del Consiglio regionale verrà assegnato con il metodo proporzionale, alle liste circoscrizionali concorrenti presenti in ognuna delle province. Applicato un premio di maggioranza del 20% per le liste del governatore eletto.
Si vota anche con il voto disgiunto, e cioè si può votare per una persona candidata a presidente ed anche per una delle altre liste non collegate. Prevista l’alternanza di genere, ed è quindi possibile esprimere anche due preferenze, scegliendo tra un candidato maschio ed una candidata femmina della una stessa lista.
Il rinnovo della tessera elettorale può essere fatto su domanda dell’elettore presso l’ufficio elettorale del comune di residenza. Anche nei due giorni antecedenti le consultazioni gli uffici saranno aperti dalle ore 9 alle ore 18 e aperti anche per tutta la durata delle operazioni di voto, e quindi dalle ore 7 alle ore 23 di domenica 12 febbraio e dalle ore 7 alle ore 15 di lunedì 13 febbraio.
Ad ognuno dei cinque candidati non si può negare una certa caratterialità, che proprio negli ultimi confronti ha fatto emergere interessanti promesse post elezioni. Nel corso della trasmissione radio Rai “Un giorno da pecora”, se dovessero vincere le elezioni dovranno “pagare pegno” con qualche follia pubblica.
Rocca ad esempio ha detto che si taglierà il pizzetto, mentre D’Amato da buon romano rispettoso delle tradizioni religiose, andrà a piedi al Divino Amore partendo da Porta San Sebastiano, mentre la Bianchi si fa una testa arcobaleno con capelli dei sette colori dell’iride. Le altre due candidate Rosa Rinaldi e Sonia Pecorilli non si sono ancora sbilanciate ma forse nelle ultime ore si assoceranno anche a questa partita.
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