Roma, nuova ondata di truffe via email: finte riscossioni e convocazioni giudiziarie

Migliaia di segnalazioni in pochi giorni: le truffe riguardano mail fasulle che arrivano dall'Agenzia Entrate e Ministero Interno per presunte indagini su reati di pedopornografia 

Roma: da qualche giorno la posta elettronica privata di alcuni cittadini si sta intasando di e-mail che riportano come mittente l’Agenzia delle Entrate, la Polizia postale e il Ministero dell’Interno.

Nulla di quanto dichiarato però da questi Enti istituzionali e Forze dell’Ordine risulta reale, mentre si tratta di un nuovo tsunami di truffe via email, il cosiddetto “phishing”, ma che arrivano con una frequenza e modalità mai vista prima.

Migliaia di segnalazioni in pochi giorni: le truffe riguardano mail fasulle che arrivano dall’Agenzia Entrate e Ministero Interno per presunte indagini su reati di pedopornografia

Migliaia sono le segnalazioni che si stanno diffondendo sui social in questi ultimi giorni da altrettanti utenti vittime di una nuova e massiccia campagna di truffe via e-mail (phishing).

Mediante l’invio di falsi messaggi di posta elettronica le più frequenti comunicazioni stanno arrivando a nome di Agenzia delle entrate-Riscossione, e dal Ministero dell’Interno, in questo caso addirittura per una convocazione giudiziaria per indagini in corso su presunti reati di pedopornografia, pedofilia, esibizionismo e pornografia cybernetica.

L’allarme diffuso per nuovi tentativi di truffa tramite false e-mail è stato confermato in queste ora proprio da Ministero dell’Economia e delle Finanze – Agenzia delle Entrate che sta allertando su come la nuova modalità sia assolutamente credibile.

Nello specifico speigano, la e-mail invita a cliccare su un link per confermare la prenotazione di un appuntamento e segnalare eventuali disservizi, con messaggi che hanno queste caratteristiche: anzitutto un mittente noreply@www.agenziaentrate.gov.it, e poi un oggetto che è sostanzialmente un numero di prenotazione ticket con un codice variable.

Nel corpo del messaggio invece si troveranno informazioni su una prenotazione presso uno sportello di Agenzia delle entrate-Riscossione andata a buon fine, con il relativo invito ad accedere ad un link riferito ad Agenzia delle Entrate per la segnalazione di eventuali disservizi.

L’Agenzia delle entrate-Riscossione a tal proposito, ha naturalmente asserito la totale estraneità all’invio di questi messaggi, non solo specificando che non è mai stato disposto l’invio di comunicazioni dalla casella noreply@www.agenziaentrate.gov.it per la conferma di alcun tipo di prenotazione di un appuntamento presso i propri sportelli; ma anche sottolineando che non richiede al contribuente di utilizzare un link riferito ad Agenzia delle Entrate per la segnalazione di eventuali disservizi.

Tra i precedenti e numerosi tentativi di truffa via e-mail (phishing), proprio l’Ente ricorda poi quelle più diffuse con queste e-mail:

  • ricevuta.pagaonline@agenziariscossione.gov.it e
  • notifica.accpagaonline@agenziariscossione.gov.it

sarebbero gli indirizzi più utilizzati, e riportano nell’oggetto “Ricevuta di pagamento – Transazione n. (con codice numerico variabile), contenente informazioni su un’operazione di pagamento on line andata a buon fine, con invito a visualizzare e conservare la relativa documentazione, accedendo ad un file excel allegato.

In altri casi le mail sono arrivate e potrebbero tornare ad essere utilizzate da questi indirizzi fasulli:

  • notifica.acc@agenziariscossione.gov.it con in oggetto la “Notifica cartella di pagamento n.” (con codice numerico variabile), anch’essa contenente informazioni sulla notifica di una cartella di pagamento e con invito a visualizzare la documentazione, accedendo ad un file excel allegato.
  • pagaonline@agenziariscossione.gov.it con oggetto “Pagamento non avvenuto – Transazione n.” (con codice numerico variabile) e con invito a visualizzare la documentazione, cliccando su un link oppure accedendo ad un file allegato. Mentre come precisa l’Agenzia delle Entrate, per la notifica di operazioni di pagamento on-line non andate a buon fine, vengono inviate comunicazioni che non contengono link o allegati.
  • no_reply@agenziariscossione.gov.it con oggetto “Rateizzazione del debito Agenzia delle entrate-Riscossione – Protocollo n. ARnnnnnnnnn” (con codice numerico variabile) con invito a visualizzare la documentazione, accedendo ad un file excel allegato denominato “RAV_ARnnnnnnnnn_DA_1_A_5.xlsm”. Si precisa che per l’accoglimento delle istanze di rateizzazione del debito, Agenzia delle entrate-Riscossione non invia comunicazioni con file excel allegati;
  • ricevuta_pagaonline@agenziariscossione.gov.it con oggetto “Ricevuta di pagamento – Transazione n. 202207482135136311”.

Mentre l’Ente ricorda per fugare ogni dubbio che per la notifica di cartelle di pagamento vengono inviate comunicazioni a mezzo posta elettronica certificata che non contengono file excel allegati, la raccomandazione ai destinatari delle e-mail è intanto di non tenerne assolutamente conto, e soprattutto di non cliccare sui link e non aprire gli allegati eliminandoli immediatamente.

Convocazione giudiziaria per indagini su presunti reati di pedopornografia

E’ la Polizia Postale a comunicare invece di una nuova ondata di truffe che prendono di mira gli utenti con finte convocazioni giudiziarie. Gli ultimi casi circa un anno fa, si svolgevano con modalità molto simili, e ancora una volta chiedono alla vittima risposte da inviare in tempi brevi per non incorrere in provvedimenti: “Scriva la sua giustificazione entro 72 ore affinché possa essere approfondita e verificata al fine di valutare delle sanzioni”.

La mail arriva con in oggetto la convocazione è un codice alfanumerico di protocollo, poi aprendo l’allegato questo si presenta come una lettera che arriva dal Comandante di una presunta “Brigata Giovani” che non esiste nella realtà, e che informa di indagini in corso per reati di pedofilia, pornografia infantile, esibizionismo e pornografia cibernetica. Quello di seguito è un form tipo di quanto potrebbe arrivare ai malcapitati che anche in tal caso, dovranno come unica soluzione denunciare subito alla Polizia Postale.

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