Due ventenni italiani sono finiti in manette per aver truffato e picchiato un'anziana signora, fingendosi postini e tentando di estorcerle migliaia di euro
Roma: due ventenni napoletani hanno compiuto una serie di crimini efferati tutti ai danni della stessa persona, una 96enne dell’Eur, nel breve spazio di qualche ora: dapprima fingendosi postini e poi colpendola più volte e rapinandola delle carte di credito con l’obiettivo, poi sfumato per l’intervento della polizia, di sottrarle migliaia di euro.
Giovani, ma già spietati professionisti del crimine che erano da tempo dediti a truffare gli anziani o addirittura rapinarli, e picchiarli come in questo caso.
Tutto è nato dal momento in cui i poliziotti del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale notavano uno dei due intento ad operare nei pressi di un ATM nascondendosi il volto per non farsi riconoscere dalle telecamere vicino al bancomat.
A quel punto, dopo un rapido pedinamento, gli agenti hanno scoperto la macchina dei due criminali, hanno trovato sul posto anche l’altro complice, e li hanno bloccati a bordo di una Fiat Panda presa a noleggio.
Dagli accertamenti successivi sono poi emerse tutte le malefatte della coppia di spospettati: i due malviventi avevano addosso carte di credito intestate a una donna, tramite le quali avevano tentato di svuotare i conti correnti della vittima in questione.
Oltre al possesso e tentato utilizzo ingiustificato delle carte di pagamento, ecco che si è scoperto altro, approfondendo come mai queste fossero nella disponibilità dei giovani napoletani.
Analizzando alcune chat scritte dagli arrestati, si è scoperto che, poco prima che i poliziotti li trovassero, questi si erano resi responsabili di una truffa ed una rapina ai danni di una 96enne.
E, sempre approfondendo il materiale trovato nei cellulari dei ventenni, la dinamica dei reati è stata ancora più chiara e ricostruita in toto, scoprendo altre magagne: i due arrestati si erano intrufolati all’interno dell’abitazione della donna facendole credere di essere dei postini incaricati di consegnarle un pacco per conto di suo figlio, con la complicità di un terzo individuo che la intratteneva telefonicamente fingendosi di essere il nipote stesso.
Ecco che, per completare l’opera, l’altro complice che ha partecipato al raggiro, minacciava l’anziana donna, sempre telefonicamente, che se non avesse consegnato 15mila euro e i gioielli, suo figlio sarebbe stato arrestato.
Le conversazioni telefoniche che i malviventi hanno avuto con la vittima, durante le fasi esecutive della rapina, avvenivano quasi in contemporanea sia sul cellulare che sul telefono fisso presenti nell’abitazione della donna, con l’evidente scopo di precluderle qualsiasi possibilità di chiamare soccorsi, braccandola come una preda.
Dato che la signora resisteva alle insistenze dei malviventi, i truffatori in erba si sono trasformati in picchiatori, aggredendola e malmenandola fino a ferirla, causandole contusioni cranico facciali per le quali veniva accompagnata al più vicino pronto soccorso, e dimessa con prognosi di 15 giorni.
Al termine dei rilievi i giovani aggressori sono stati messi messi a disposizione del Tribunale di Roma, che ne ha convalidato l’arresto, emettendo Ordinanza di custodia degli arresti domiciliari in attesa dell’imminente processo.
Ora le indagini vanno avanti per individuare il complice che si è sostituito nell’inganno al vero nipote della 96enne e scoprire se ci siano altre persone coinvolte.
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