Revoca dello sciopero dei benzinai: aprono subito i self service

Benzinai revocano il secondo giorno di serrata: "Decisione presa per favorire i cittadini, ma resta in piedi la mobilitazione per due punti irrinunciabili"

Revocato il secondo giorno di sciopero dei benzinai previsto per domani giovedì 26 gennaio 2023. La decisione è stata presa da Faib Confesercenti, Fegica e Figisc/Anisa al termine di un nuovo incontro al Ministero per le Imprese e per il Made in Italy, dove alle organizzazioni dei gestori è stato illustrato il testo dell’emendamento.

Molte ancora le criticità per cui i gestori non arretrano di un centimetro. Tra queste in primis, l’eliminazione degli obblighi sull’esposizione del prezzo medio accanto a quello di vendita) e le sanzioni per chi non rispetta la disposizione. Riaperti tutti i distributori di benzina, compresi i self-service. 

Benzinai revocano il secondo giorno di serrata: “Decisione presa per favorire i cittadini, ma resta in piedi la mobilitazione per due punti irrinunciabili”

Stop alla serrata dei benzinai prevista anche per domani giovedì 26 gennaio. Lo stop alla protesta è legato in parte ad una “chiamata in extremis” com’è stata definita, al Ministero per le Imprese e per il Made in Italy, in cui Fegica e Figisc/Anisa, sono stati messi a conoscenza del testo dell’emendamento al decreto Trasparenza, che potrebbe comportare un cambiamento soprattutto sul fronte dei rapporti con la categoria.

Prorogare lo sciopero, come spiega la nota diffusa, non avrebbe portato ad alcun risultato, nonostante i dati percentuali confermino che oltre l’80% dei benzinai avevano  aderito alla serrata, mentre appena il 24% degli impianti sulla rete autostradale avrebbe chiuso. (leggi qui).

Nella nota congiunta di Roberto Di Vincenzo (Fegica) e Bruno Bearzi (Figisc), i due sottolineano che almeno l’obiettivo della verità dopo le accuse infamanti nei confronti della categoria, sarebbe stato raggiunto: “I cittadini italiani – spiegano – hanno perfettamente capito, ed è a loro che i benzinai si rivolgono e non certo al governo, revocando il secondo giorno di sciopero gia proclamato, eliminando ogni possibile ulteriore disagio” (leggi qui).

Le proposte presentate dal Governo non colgono però appieno ancora le richieste avanzate e ora la palla passa al Parlamento sull’emendamento che il governo ha preparato solo in parte: “E’ stato apprezzato l’impegno continuo del governo a migliorare il testo del decreto legge, che mantiene fisso il principio della trasparenza a beneficio sia dei consumatori che degli stessi gestori”, ha commentato il ministro delle Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso.

I gestori intanto non arretrano e chiedono di eliminare gli obblighi sulla cartellonistica aggiuntiva e le sanzioni per il mancato rispetto della disposizione, punti sui quali il governo non ha ancora fatto un passo indietro.

Alla prossima riunione del tavolo tecnico l’8 febbraio, all’ordine del giorno ci saranno la riforma del settore e della rete divenuta obsoleta. Mentre resta l’obbligo di esposizione dei cartelli con l’indicazione del prezzo medio regionale, sulle autostrade sarà esposto il prezzo medio nazionale autostradale.

Altre modifiche poi riguarderanno alcuni aspetti delle sanzioni e delle modalità di comunicazione dei dati, e come richiesto, un altro obiettivo raggiunto è anche l‘elaborazione di un’app gratuita per i consumatori.

Dalle associazioni dei consumatori nelle ultime ore sono arrivate pesanti critiche per lo sciopero, considerato un fallimento (leggi qui). A pagare un conto salato sarebbero stati invece i consumatori, con una corsa ai rifornimenti alla quale si è collegata un’impennata dei prezzi.

Insomma anche stavolta un’altra occasione per applicare i rincari sarebbe già finita sul tavolo del Governo e del garante. Assoutenti, ha presentato un esposto denunciando la possibile speculazione sui prezzi di benzina e gasolio.

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