Appello social di una motociclista travolta da un camion di un'azienda di spedizioni. La donna: "Cerco testimoni che confermino quanto è accaduto. Il responsabile ha dichiarato il falso"
Infernetto: il 27 maggio dello scorso anno un camion di una nota azienda specializzata nella gestione di spedizioni nazionali e internazionali, travolse una motociclista all’angolo tra via Maurice Ravel e via Manuel De Falla all’infernetto. Fu un incidente spaventoso che provocò alla vittima delle gravissime fratture. Oltre al bacino, spezzate le costole e la tibia in più punti che insieme al perone erano esposti nel momento in cui i soccorritori dell’Ares 118 l’hanno raggiunta.
A distanza di otto mesi dal grave incidente che l’ha vista coinvolta, Flavia Rubino si decide a lanciare un appello sui social per chiedere l’aiuto dei cittadini che hanno assistito al terribile impatto che le è costato gravi conseguenze sulla salute e problemi seri di mobilità.
“Non sono guarita, porto ancora i fissatori esterni, non ho una vita decente da allora anche se devo ringraziare di averla ancora – scrive -, ma ora devo difendermi in una futura causa penale per lesioni colpose gravi, per questo sto diffondendo la mia storia sui social chiedendo di non cancellarla”.
L’appello è rivolto ai negozianti o a semplici passanti affinché si facciano avanti con una testimonianza per aiutarla a velocizzare il procedimento penale che la vede vittima dell’impatto con un camion di un’azienda di spedizioni.
A bordo del mezzo il conducente era un ragazzo che avrebbe, secondo la donna dichiarato il falso nel verbale: “Ha raccontato di essersi fermato per dare precedenza, ma non è così ed intendo andare avanti ottenendo una giusta condanna penale. E’ sceso dal camion col telefono in mano – prosegue -, a dimostrazione che era sicuramente distratto e non ha dato precedenza. I vigili lo hanno confermato ma io forse vedrò la prima udienza penale tra un anno, mi dicono gli avvocati“.
Nel frattempo la donna sottolinea anche la competa mancanza di un aspetto umano nella vicenda che l’ha travolta come il camion ha fatto con lei sulla moto: “Di lui nessuna traccia. Ne conosco nome e cognome – prosegue – ma non si è neanche fatto vivo mezza volta per sapere come stessi. Vi prego aiutatemi, fatevi avanti per testimoniare e almeno non potrà appellarsi a cavilli di avvocati. scrivetemi in privato”.
Intanto la signora è ancora nelle stesse condizioni di settembre, e il 27 gennaio fanno 8 mesi che si trova in quelle condizioni: “Il responsabile invece gira tranquillo per strada” – conclude.
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