Roma: mentre il Governo accusa i benzinai di truffa, scatenando lo stato di agitazione della categoria che ha proclamato lo sciopero di due giorni il 25 e 26 gennaio 2023, con presidio sotto Palazzo Montecitorio (leggi qui), sui social ritornano in auge nelle ultime ore, vecchie immagini della truffa del telecomando del contatore scoperta dalla Guardia di Finanza nel 2019.
Il contatore girava regolarmente, ma il carburante anziché finire nel serbatoio del cliente rimaneva nella cisterna del benzinaio. Il caso scoppiò a Napoli, ma che ha fatto presto il giro d’Italia con un video della GdF che continua a monitorare anche questa truffa tra le varie che si sono susseguite negli ultimi anni, e moltiplicate con la crisi economica legata alla pandemia. Il tam tam su quella truffa però, che nulla ha a che fare con nuovi effettivi casi dell’ultim’ora, è forse la riprova di una campagna mediatica per discreditare la categoria e denunciata dagli stessi benzinai.
Rispuntano i video sulla truffa del “pieno a perdere”: anche sui social monta la campagna mediatica contro i benzinai
Gli occhi puntati sui benzinai negli ultimi tempi, hanno messo i cittadini in allarme sul pericolo delle truffe sul carburante. I prossimi saranno giorni difficili anche per lo stop annunciato dalla categoria proprio per contrastare “l’ondata di fango” sulle possibili truffe legate ai rincari improvvisi, ma i disagi se lo sciopero fosse confermato, non faranno altro che aggiungersi a quelli che da tempo gli automobilisti denunciano, per una situazione fuori controllo circa il costo del carburante.
Quanto i benzinai stanno denunciando nelle ultime ore invece, è soprattutto un’accanimento mediatico nei loro confronti, e a dimostrarlo per buttare “benzina sul fuoco”, sarebbero dei video di quattro anni fa, e girati dalla Guardia di Finanza a Napoli, per dimostrare come veniva messa in atto la truffa del telecomando che al posto della benzina erogava aria.
La Gdf aveva reso pubblico il filmato, che oggi senza che alcun altro caso simile sia stato denunciato di recente, sono rientrati nella spirale viral dei social. L’operazione “Pieno a perdere”, immortalata nei video, metteva in evidenza sia la truffa effettuata con un telecomando che il sistema della manomissione dei piombini.
Nella prima truffa con un telecomando si attivava un raccordo interrato che deviava il carburante, riportandolo nella cisterna anziché farlo finire nel serbatorio del cliente, nella seconda, i piombini apposti dell’Ufficio metrico per certificare che le quantità erogate fossero misurate in modo corretto, venivano allentati.
Nel video all’interno, celebre divenne la prova di un cliente, che volle dimostrare che il contatore andava avanti anche senza che la benzina venisse effettivamente erogata. Su questo documento va specificato che vennero avviati degli accertamenti per dimostrare la veridicità dei fatti denunciati dall’uomo. Mentre è un fatto sul quale riflettere invece, che con il polverone benzinai, oggi il video sia stato rimesso in rete.
Una pesante manomissione in entrambi i casi, ad opera di veri malviventi che poco ha a che fare con la situazione attuale, in cui secondo la categoria che si sta organizzando in una mobilitazione davanti a Montecitorio: “Si aumenta il prezzo dei carburanti e si scarica la responsabilità sui Gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati” – dichiara la nota di Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio.
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