Nessuna ipotesi si esclude nella vicenda: madre e figlia sono state trovate morte in casa. Non ci sono segni di violenza e neanche sospetti di rapina
Solo l’autopsia potrà rivelare di cosa sono morte Carmela Aquilani, 90 anni, e la figlia Augusta Grimandi, di 67, trovate prive di vita in casa della donna più anziana.
La tragica vicenda ha come teatro la casa popolare di via Fabriano al civico 31, a San Basilio. Di sicuro si sa solo che il pubblico ministero di turno, Mario Dovinola, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. Magari sarà solo una coincidenza, ma la morte quasi in contemporanea di due donne, getta sospetti e cautele negli investigatori.
E’ in quell’appartamento che la mattina di martedì 3 gennaio sono chiamati a intervenire i vigili del fuoco e la polizia di stato, allertati dalle nipoti della Aquilani, figlie della Grimandi. Le donne non rispondevano alle chiamate dei familiari e quando i soccorritori entrano in casa, scoprono che sono morte.
A una prima ricognizione sui corpi delle donne non ci sono segni evidenti di violenza. La casa è in ordine o, comunque, non presenterebbe segni di colluttazione e di resistenza. Non c’era nemmeno una stufa che avrebbe potuto eventualmente sprigionare monossido di carbonio e avvelenare le signore durante il sonno.
Le salme sono state messe a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’effettuazione delle autopsie. Sarà importante, in particolare, l’esame tossicologico su sangue e tessuti: sullo sfondo c’è l’ipotesi di omicidio-suicidio, magari per avvelenamento.
L’ultimo contatto tra la Grimandi e le figlie risale al 31 dicembre. La 67enne era pensionata e aveva problemi di salute, così come l’anziana madre. A luglio, poi, aveva subito un grave lutto, era morto il suo compagno a causa di una brutta malattia.