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Ladispoli, mesi di minacce e vessazioni: in carcere bruto romeno

Finisce in carcere un cittadino romeno che ha vessato e picchiato connazionali per mesi e in luoghi pubblici

Per mesi ha minacciato, umiliato in pubblico e malmenato suoi connazionali. Alla fine il tribunale ha messo fine alle violenze ordinandone la carcerazione con le accuse di atti persecutori, lesioni, minacce e violenza privata.

Finisce in carcere un cittadino romeno che ha vessato e picchiato connazionali per mesi e in luoghi pubblici

Protagonista della vicenda è un cittadino d’origine romena di 35 anni. E’ nei suoi confronti cìhe gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Ladispoli, a seguito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia,  hanno notificato l’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, per i reati di atti persecutori, lesioni, minacce e violenza privata.

Le vicende che hanno portato all’emissione della misura sono iniziate l’estate scorsa e si sono svolte in alcuni bar e per le vie di Ladispoli. L’indagato, stando alle querele, alle testimonianze ed ai riscontri investigativi, in più occasioni avrebbe vessato alcuni suoi connazionali aggredendoli con varie minacce, alcune delle quali perpetrate mostrando delle armi, colpendoli più volte violentemente. Proprio in merito a quest’ultimo capo di imputazione, le vittime hanno riportato ferite con prognosi fino a 30 giorni.

Le indagini, condotte dagli uomini di via Vilnius con il coordinamento della Procura di Civitavecchia, hanno permesso di identificare il presunto autore e di raccogliere una serie di riscontri che hanno portato la stessa Procura a chiedere ed ottenere dal Giudice per le Indagini Preliminari un’ordinanza cautelare. La misura è stata eseguita dagli stessi agenti del commissariato Ladispoli che, dopo le pratiche di rito, hanno condotto il 35enne in carcere.

Va ricordato che l’indagato è da ritenere innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.