Grande Roma

Roma, omicidio a Borghesiana: arrestato 47enne, avrebbe ucciso per gelosia

Roma, 52enne morto a seguito di accoltellamento: gravemente indiziato di omicidio il marito della donna con cui la vittima aveva un relazione 

Roma: si è conclusa qualche ora fa, al termine di una serrata attività di indagine, la terribile vicenda riguardante l’omicidio di Nazzareno Paolo Teti, un 52enne accoltellato alle spalle ieri sera, 22 dicembre, in via della Borghesiana. Fermato l’assassino.

Roma, 52enne morto a seguito di accoltellamento: gravemente indiziato di omicidio il marito della donna con cui la vittima aveva un relazione

In manette un 47enne albanese, gravemente indiziato del reato di omicidio. La violenza che avrebbe portato l’uomo a colpire con un coltello la gola del 52enne, sarebbe esplosa per gelosia. Teti, infatti, sarebbe stato l’attuale compagno dell’ex del presunto assassino.

E’ stato rintracciato in un parcheggio e arrestato dagli uomini della Squadra Mobile di Roma, l’uomo che ieri sera avrebbe aggredito e ucciso con una serie di fendenti un uomo italiano di 52 anni, che si era fermato per strada su via della Borghesiana per un guasto alla macchina.

L’aggressore si era dato immediatamente alla fuga, ma dopo il trasporto al pronto soccorso della vittima deceduta dopo poco in ospedale, la Polizia di Stato ha fatto scattare immediatamente i controlli richiedendo l’ausilio delle immagini cristallizzate dalla videosorveglianza.

Tra le telecamere e le testimonianze dirette, al presunto responsabile è stato identificato ed è scattata la caccia da parte degli equipaggi della Polizia di Stato sul territorio, rafforzati proprio in vista del periodo natalizio.

Il 47enne è stato arrestato in quasi flagranza, misura per la quale la Procura della Repubblica sta chiedendo la convalida al G.I.P.. Per quanto al momento ipotizzato a seguito di accertamenti effettuati anche sulla vittima, il movente del delitto sarebbe da ricercare nella gelosia dell’uomo per la relazione sentimentale instauratasi tra la moglie e la vittima.

L’indagato è da considerare presunto innocente, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza.

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