Cala il buio sulle aspirazioni natalizie del litorale romano. Mentre tutte le località si accendono di eventi, atmosfera plumbea per Ostia e dintorni
L’emblema della sciatteria, dell’indifferenza, della incapacità è proprio nel cuore di Ostia. Da alcuni mesi la scritta iconica Ostiamor che campeggia in piazza Anco Marzio è priva della O. Quel vuoto, in un prato incolto coperto di erbacce è lì, senza luminarie, senza un abete addobbato di luci e colori, a testimonianza dell’incapacità di un’amministrazione scialba e inconcludente.
Della proposta di allestire un tipico mercatino di Natale andata deserta ne abbiamo scritto (leggi qu). Così come abbiamo trattato della curiosa “indagine di mercato” per allestire dieci eventi natalizi (leggi qui). C’era la promessa di allestire un po’ di luminarie per aiutare il commercio locale e fronteggiare se non altro con l’atmosfera lo strapotere delle vendite online. Anche di quella a oggi, martedì 20 dicembre, non se ne vede concretezza.
Eppure un’iniziativa è stata approvata. Costa alle casse pubbliche 14mila euro più Iva: si tratta della Settimana del Teatro con un programma di otto spettacoli ad affidamento diretto a un’associazione temporanea di scopo. Gli appuntamenti vanno dal 15 dicembre al 30 dicembre. A parte una striminzita pagina facebook (93 like in tutto), nessuno al Palazzo del Governatorato la pubblicizza. Chissà perchè.
Niente di niente, insomma, per abbellire la città e cercare di richiamare pubblico fuori della canonica stagione balneare. L’economia locale langue, l’amministrazione barcolla, i soldi restano in cassa.
Secondo il programma elettorale quello del X Municipio doveva essere un governo che avrebbe rafforzato l’autonomia (leggi qui) e rilanciato le attrattive turistiche del territorio (leggi qui). Ben miseri risultati sono invece a bilancio dopo più di un anno dall’insediamento della Giunta Falcone. Restituite le deleghe sulla gestione delle spiagge (leggi qui), non si riesce a stare dietro alla manutenzione ordinaria del verde (leggi qui) né si è ottenuto un minimo miglioramento nei collegamenti con la città, come ben dimostrano le vicissitudini quotidiane della Roma-Lido. E non si intravedono progetti in grado di stimolare la crescita, migliorare i livelli occupazionali, rafforzare la macchina pubblica, ridurre le estesissime sacche di disservizio.
Insomma, se per una volta tanto avessero ragione quelli che chiedono la separazione amministrativa di Ostia e Ostia Antica dal Campidoglio per la costituzione di un comune autonomo come fu nel 1989 con Fiumicino?