L'architetto ripropone la sua idea di parete associandola all'idea di lavoro. A tagliare il nastro dell'ultima opera la Mannoia e il suo libro
Porta la firma dell’architetto Giuliano Fausti il centro convegni Bruno Buozzi inaugurato, ieri, 14 dicembre, nella sede nazionale della Uil, in via Lucullo, a Roma. A tagliare il nastro Fiorella Mannoia che per l’occasione ha presentato un suo libro: “Quello che le donne dicono”.
Un’altra opera dell’architetto che ha fatto centro. Fausti, noto per la sua idea di parete rivestita di pietra che ha riproposto anche nel centro convegni, è autore di opere significative realizzate sul territorio nazionale e in particolare sulla sua costa romana, a Ostia, vedi, tra l’altro, la Glass House, il Parco dello Stagno, la Tirrena Auto.
“Una parete bianca è come una tela pronta ad accogliere un dipinto. Una di pietra ha già in se materia, colore e texture che le conferiscono un forte carattere. Per la Uil ho giocato con materiali e colori”, spiega l’architetto Fausti che in più in una intervista di settore aveva precisato che la sua “missione fosse quella di restituire al suo quadrante della città una qualità architettonica ormai da tempo trascurata, donando alla comunità spazi in cui sia piacevole vivere”.
Gradita anche la prima apertura della sala convegni: a inaugurarla la cantautrice Fiorella Mannoia che ha presentato così il suo libro fresco di stampa.
Il libro che ha per sottotitolo “La musica è una cosa da ragazze” vede la collaborazione con Amref Health Africa – Italia, impegnata nel continente africano per l’empowerment femminile. Fiorella Mannoia è da anni a fianco dell’organizzazione per progetti di promozione della salute, contro le violenze di genere e le mutilazioni genitali femminili.
Parte del ricavato della vendita del libro andrà infatti a sostenere i progetti di Amref.
Fiorella Mannoia nel testo ha presentato le storie delle musiciste che con determinazione hanno abbattuto i limiti imposti dagli altri e da se stesse. Da Aretha Franklin, la regina del soul che ha cantato veri e propri manifesti femministi, a Lady Gaga, l’artista camaleontica in grado di trasformare il pop, a Sonita Alizadeh, la rapper afghana in lotta contro i matrimoni forzati.
Trenta storie che ispirano e danno coraggio, raccontate con uno stile narrativo vicino al pubblico dei ragazzi.
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