Aveva 50 anni la quarta vittima di Claudio Campiti che gli aveva sparato alla testa
Ancora un lutto per la strage del condominio a Fidene di domenica scorsa, 11 dicembre. E’ morta anche Fabiana De Angelis, 50 anni, ricoverata in Rianimazione nell’ospedale Sant’Andrea di Roma, colpita al cranio dalla pistola di Claudio Campiti.
Salgono dunque a quattro le vittime del killer del consorzio Valleverde (leggi qui). Fabiana De Angelis era stata operata appena giunta in ospedale e trasferita in Rianimazione ma le sue condizioni erano drammaticamente apparse gravissime. «Gli accertamenti diagnostici effettuati in queste ore – ha fatto sapere la direzione sanitaria dell’ospedale – hanno evidenziato un quadro clinico irreversibile. E’ stata dichiarata la morte cerebrale».
“Dopo Nicoletta Golisano, deceduta domenica scorsa, si è spenta oggi anche Fabiana De Angelis. Due colleghe commercialiste cadute per mano di un folle nello svolgimento scrupoloso della loro attività professionale, vittime di una tragedia immane. Tutti i 120.000 commercialisti italiani, sgomenti, sono oggi al fianco della famiglia di Fabiana, come domenica erano stati a fianco di quella di Nicoletta“. È il commento del presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Elbano De Nuccio, sostenendo che la sparatoria di Rona “ha scosso tutta la nostra comunità nazionale. I nostri canali social sono travolti in questi giorni, in queste ore, da migliaia e migliaia di manifestazioni di dolore, solidarietà e vicinanza ai parenti delle due colleghe. Un sentimento di profonda costernazione di cui il Consiglio nazionale si fa interprete“.
La persona di Fabiana De Angelis va ad aggiungersi a Elisabetta Silenzi, Sabina Sperandio e Nicoletta Golisano, tutte donne, come vittime della strage. Si appesantisce dunque ancora di più la posizione di Campiti, che oggi per la prima volta si confronterà con i magistrati (leggi qui). L’udienza di convalida del fermo, richiesta dal pm Giovanni Musarò, avverrà all’interno delle mura del carcere romano di Regina Coeli e l’uomo dovrà rispondere di accuse gravissime: omicidio volontario plurimo aggravato dalla premeditazione.