Ini Grottferrata, dopo il sequestro giudiziario a pagare sono i lavoratori

Roma, Natale nero per 1400 lavoratori del Gruppo Ini: a rischio stipendio e tredicesima per il blocco dei conti correnti a seguito delle indagini sulla maxi truffa delle cartelle 

Dopo la bufera Ini a Grottaferrata, che nei giorni scorsi ha portato al sequestro preventivo di beni immobili e denaro, per circa 10 milioni di euro, nei confronti di 8 persone tra proprietari, amministratori e dirigenti medici del centro diagnostico convenzionato con Asl, l’azienda sanitaria Rm 6 e la Procura di Velletri, hanno bloccato i conti correnti del gruppo sanitario privato.

A fare le spese di questa decisione collegata alle indagini sulle presunte irregolarità, sono stati nell’immediato circa 1400 lavoratori del gruppo, che senza alcuna colpa si sono visti bloccati stipendi e tredicesime. Per questo i sindacati di riferimento (Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio, Uil Fpl Roma e Lazio), hanno proclamato nelle ultime ore lo stato di agitazione.

Roma, Natale nero per 1400 lavoratori del Gruppo Ini: a rischio stipendio e tredicesima per il blocco dei conti correnti a seguito delle indagini sulla maxi truffa delle cartelle

Sarà un Natale nero per i lavoratori del Gruppo Ini, coinvolti loro malgrado nelle conseguenze disastrose sul fronte degli stipendi e servizi alla salute, per le indagini in corso sulla maxi truffa portata allo scoperto dai i Carabinieri del Nuclei Antisofisticazione e Sanità di Roma (NAS) e dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma, che sarebbe stata portata avanti da 8 persone e una società collegate al centro diagnostico convenzionato con la Asl.

Dal 2012 al 2019, gli indagati avrebbero falsamente attestato sulle cartelle cliniche di numerosi pazienti dimessi dalla struttura sanitaria, l’avvenuta erogazione di prestazioni di tipo oncologico e urologico in realtà mai effettuate (leggi qui), ottenendo dalla Regione Lazio indebiti rimborsi.

Oggi dello scandalo che ha travolto il gruppo, stanno indirettamente pagando le conseguenze tutti i suoi lavoratori e i servizi erogati. Il blocco dei conti correnti del gruppo sanitario privato, ha infatti avuto effetti immediati sul pagamento degli stipendi e le forniture.

Per difendere retribuzioni e servizi alla salute, i sindacati hanno scritto in queste ore al Prefetto di Roma: Non intendiamo entrare nel merito delle indagini o nei contenziosi in atto tra la Procura, la Regione Lazio e INI spa, ma non possiamo ignorare quanto sta avvenendo a carico e in danno dei lavoratori, in un periodo in cui le scadenze sono incombenti, a partire da mutui e bollette, e in cui l’inflazione e le festività imminenti spingono la spesa corrente familiare”.

Le segretarie generali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio, Uil Fpl Roma e Lazio nella nota ufficiale al Prefetto hanno quindi proclamato lo stato di agitazione, richiedendo di essere convocati con urgenza, insieme ai vertici del gruppo, alla Procura di Velletri e all’assessore alla Salute della Regione Lazio.

Un tentativo verrà fatto dunque per trovare una soluzione immediata capace di scongiurare gli inevitabili danni a tante famiglie, ma anche al tessuto economico e sociale del territorio con il mancato pagamento delle forniture oltreché degli stipendi.

Presso il Gruppo Ini sarebbero almeno 1400 i lavoratori, che stanno subendo senza alcuna colpa la vicenda giudiziaria, personale che opera ogni giorno per garantire la salute delle persone e delle comunità ma che al momento non si vede tutelato, cosi come i pazienti che si rivolgono al polo sanitario di Grottaferrata e alle altre strutture del gruppo.

A mancare senza una forzatura del processo della legge ormai partito sarebbero gli stipendi del mese di novembre 2022 e la tredicesima mensilità, e non passano in secondo piano nemmeno i problemi che i mancati pagamenti porterebbero all’approvvigionamento dei presidi sanitari e dei farmaci necessari per l’assistenza ai pazienti.

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