Operazione "gladiatori", in arresto altri due figuranti: oltre alla tentata estorsione di denaro per i selfie, sono indiziati per violenza nel procacciamento di clienti
Roma: dopo l’arresto di tre centurioni gravemente indiziati del reato di estorsione di denaro ai clienti nell’area del parco archeologico del Colosseo, avvenuta lo scorso novembre, è proseguita nelle ultime ore l’attività di controllo della Questura di Roma nei pressi dell’anfiteatro Flavio, per fermare il fenomeno della violenza e delle minacce a danno di cittadini e turisti.
Stavolta le manette sono scattate per due fratelli italiani di 22 e 38 anni, di professione “gladiatori”, gravemente indiziati dei reati di tentata estorsione e lesioni in concorso e attualmente ristretti ai domiciliari e che avrebbero svolto intermediazione e procacciamento di clienti nei dintorni dell’area archeologica, anche ricorrendo alla violenza fisica.
Alla lotta contro l’abusivismo, i bagarini e i “saltafila” al Colosseo si sono aggiunti negli ultimi giorni altri reati gravi che hanno messo in allarme la Questura, con fitti controlli degli uomini della Polizia di Stato intorno all’area del parco archeologico.
Un primo episodio di arresto alla fine di novembre, avrebbe scoperchiato il vaso di Pandora sul fenomeno di alcuni “gladiatori” di professione, i conosciuti figuranti a disposizione nella zona archeologica per selfie con i turisti, che con le minacce e la tentata estorsione porterebbero avanti la loro attività nell’area archeologica del Colosseo.
A differenza dei prime tre arrestati alla fine di novembre perché gravemente indiziati di aver imposto “selfie imperiali” ai turisti costringendoli, sotto minaccia, a sborsare fino a 500 euro, altri figuranti “gladiatori”, due fratelli italiani di 22 e 38 anni, sono stati arrestati e ristretti ai domiciliari per tentata estorsione e lesioni in concorso.
Oltre all’attività di “gladiatori”, questi avrebbero svolto anche intermediazione e procacciamento di clienti nei dintorni dell’area archeologica, facendo più volte uso della violenza fisica.
L’arresto aggravato anche dall’atteggiamento irrispettoso e arrogante nei confronti dei pubblici ufficiali, che durante i vari controlli antiabusivismo avevano già sanzionato i figuranti con multe che avevano sempre rifiutato di pagare.
Come per i tre “gladiatori” già indagati per aver invitato le vittime a farsi una foto con loro presso l’anfiteatro Flavio, pretendendo con violenze e minacce, il pagamento in contanti, anche per i due fratelli scoperti nel corso di questa nuova operazione sono stati disposti gli arresti domiciliari, eseguiti dagli agenti del commissariato Celio.
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