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Ecco chi realizza il miglior panettone di Roma (Premio Maximo)

Nel contest Panettone Maximo aggiudicato il primo premio a un preparato 100% di materie prime italiane

Il panettone più buono di Roma e di tutto il Lazio è “made” in  Acilia. E’ il panettone Mangione, per identificarlo con due parole. A realizzarlo con lievito madre e materie prime rigorosamente di alta qualità, infatti, è la famiglia Mangione, titolare dello storico forno “Spiga d’Oro Barkery”.

Il forno di Acilia “Spiga d’oro Bakery” si aggiudica il primo premio per il Panettone Maximo

Il 4 dicembre, al Palazzo delle Esposizioni, il panettone dei Mangione si è aggiudicato il primo posto del premio “Panettone Maximo” (alla sua IV edizione) come miglior panettone tradizionale di tutta la regione.

A renderlo unico, per dirlo con le parole di chi lo realizza nella bottega di Via Umberto Lilloni, la “maniacalità” nella scelta degli ingredienti.

La classifica

Nella specialità Panettone Tradizionale, dopo quello della “Spiga d’Oro Barkery“, si sono classificati nell’ordine, dal secondo al quinto, da SolodaManduca (Aprilia), Pasticceria Patrizi (Fiumicino), Max Pasticceria (Roma) e Panificio Nazzareno (Roma).

Nella specialità Panettone al cioccolato il podio più alto è andato alla Pasticceria delle Rose (Roma), seguita da Pasticceria D’Antoni (Roma), Le Dolcezze di Giano (Roma), Max Pasticceria (Roma) e Caffè Le Delizie di Sicilia (Roma).

Panettone, a ognuno il suo gusto

Il panettone fatto ad Acilia si è distinto tra quelli classici, ma le varianti assicurate sono tante. Vedi il panettone al Pistacchio, al Mon Chéri, alla Nutella, oltre a quello Kinder, ai Tre Cioccolati, quello Rocher, al Cioccolato, Rum e Uvetta. E infine quello Italiano che, come orgogliosamente conferma il titolare “è nato dalla collaborazione con alcuni artigiani ed è fatto con materie prime 100% italiane, il che al giorno d’oggi non è così scontato”.

La storia

L’avventura imprenditoriale della famiglia Mangione nasce grazie al capostipite Alessandro il quale, panificatore dall’età di 13 anni, a metà anni ’90 si mette in proprio aprendo l’attività dedita alla panificazione ed ai lieviti. Nel 2002 il figlio Simone affianca il padre, nell’organizzazione aziendale e manageriale, e con la realizzazione di un primo laboratorio ed un allargamento del negozio.

Dopo la parentesi nel settore food&beverage  tra Londra Vienna e Salisburgo l’imprenditore torna alla base nella sua azienda, a Roma, per tirare fuori le sue carte.

Devozione e ingredienti di qualità sopraffina, a partire da burro, vaniglia, canditi, uvetta e uova. Il risultato: un panettone davvero Maximo.

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