Arrestati tre impresari che sfruttavano lavoratori schiavizzati 14 ore al giorno
Scoperti dei nuovi schiavi a Roma: lavoratori in nero costretti a cucire dentro locali malsani fino a 14 ore al giorno, senza usufruire di ferie, malattie e riposi settimanali. Per gli impresari che li sfruttavano in un laboratorio tessile a Tor Pignattara ricavato da uno scantinato è scattato l’arresto per sfruttamento del lavoro nero.
A finire in carcere tre cittadini cinesi. A conclusione di una indagine dei carabinieri dell’ispettorato del lavoro e degli agenti della Polizia Locale del V Gruppo “Prenestino” sono stati cinque i lavoratori sfruttati come schiavi ad essere stati liberati. Quattro erano di nazionalità cinese e uno bengalese.
A chiedere e a ottenere la misura per i tre datori di lavoro senza scrupolo il procuratore aggiunto Giovanni Conzo.
Le indagini, svolte in un anno tra blitz e appostamenti, ha permesso infatti di accertare come i lavoratori, tre uomini e due donne, venissero sfruttati senza pietà dai datori di lavoro in cambio di poche euro l’ora.
I prolungati appostamenti consentivano di accertare che le vittime lavoravano circa 12 -14 ore al giorno, in genere dalle 9 del mattino a mezzanotte, senza fruire del riposi settimanali, ne’ di ferie. Il tutto senza nessun rispetto minimo delle disposizioni contro gli infortuni sul lavoro.
Ai lavoratori non venivano neanche fornite protezioni per le dita e per gli occhi, ne’ informati dei rischi basilari. Abolite le pause. I pasti, sempre veloci i frugali cucinati talvolta sul posto, venivano consumati vicino alle postazioni dei macchinari.
Ai tre datori di lavoro arrestati è stato contestato il nuovo reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, il cosiddetto capolarato.
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