Problemi anche in altri reparti per il dirottamento di specialisti necessari a riattivare 15 letti di Medicina. Fratelli d’Italia: “In campagna elettorale si cerca di occultare il disastro”
Niente pronto soccorso ortopedico per due giorni e per sei mattine a settimana e, in più, servizi a rischio in altri reparti per il dirottamento di alcuni medici specialisti necessari a consentire la riattivazione di letti di Medicina chiusi un mese fa. E’ quanto emerso oggi, 1 dicembre, nel corso del Consiglio straordinario tenutosi nel X Municipio.
Alla presenza online del Direttore generale della Asl Roma 3, di un deputato (Alessandro Battilocchio di Fi), di un consigliere regionale uscente (Massimiliano Maselli, FdI) e di varie rappresentanze sindacali, le forze politiche si sono confrontate sulle gravi carenze sanitarie che investono sul litorale romano non solo l’ospedale G.B. Grassi ma anche l’assistenza territoriale. Il Consiglio straordinario era stato richiesto dal Centrodestra dopo i ripetuti episodi di sovraffollamento del pronto soccorso (leggi qui) con tempi d’attesa su una lettiga anche di giorni in attesa di ricovero (leggi qui). A far scattare l’allarme ulteriore, poi, era stata la decisione dei vertici Asl d chiudere sei posti letto a partire dalla fine del mese di ottobre scorso (leggi qui).
Nonostante il tentativo iniziale del presidente (medico) del parlamentino di spostare l’attenzione su una crisi di sistema, il dibattito si è focalizzato sulle gravi carenze di organico denunciate dalle rappresentanze sindacali mediche presenti in aula. L’ospedale Grassi non solo è sottodimensionato per rispondere alle esigenze di un territorio da mezzo milione di residenti (numero che raddoppia nei giorni estivi) ma sconta anche la pessima programmazione del turnover del personale in uscita.
E’ stata la consigliera di Fratelli d’Italia, Sara Adriani, per esempio, ad annunciare che dal 1° gennaio due medici del reparto di Ortopedia non saranno più al Grassi (un pensionamento e una rinuncia) e che pertanto, comunica il primario, il box ortopedico del pronto soccorso non sarà presidiato “tutte le mattine dal lunedì al sabato e nei pomeriggi di seduta operatoria lunga (martedì e giovedì)”. La carenza di personale medico in Ortopedia è tragica: al momento ci sono solo 8 specialisti a tempo indeterminato e 2 specializzandi con contratto a tempo determinato.
Tradotto in soldoni, nell’ospedale di Ostia sarà arduo essere soccorsi tempestivamente e compiutamente in caso di fratture da trauma.
E’ anche emerso che dai prossimi giorni la Dialisi perderà tre posti (passando dagli attuali 10 a 7) per prestare i medici necessari per la riattivazione dei letti di Medicina chiusi a ottobre più altri 5. Per favorire questa operazione i vertici della Asl Roma 3 stanno reclutando specialisti da altri reparti, circostanza che fa gridare allo scandalo il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giuseppe Conforzi. “La campagna elettorale fa miracoli – ironizza Conforzi – Un mese fa in quell’ospedale sono stati chiusi letti per insufficienza di medici e oggi, guarda caso alla vigilia del Consiglio straordinario, viene dimostrato che se si vuole gli specialisti ci sono, anche se provenienti da altre branche”.
Da una parte, insomma, si inseriscono a Medicina sanitari non “esperti” in quel campo, dall’altra si sottraggono specialisti ad altri servizi.
Rappresentanti sindacali e specialisti della sanità locale hanno puntato l’attenzione sui gravi disservizi che si lamentano anche nei servizi territoriali. E’ il caso del Sert per l’assistenza alle dipendenze, dei Consultori familiari e, ancora più pesante, della Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza. “Nella neuropsichiatria infantile – ha indicato il dottor Lorenzo Toni che opera in quel servizio da oltre 25 anni – la carenza di specialisti è così grave che si rende impossibile spesso tenere i GLO nelle scuole (incontro medici-docenti per orientare la didattica dei singoli studenti fragili n.d.r.) e resta difficilissimo poter preparare le relazioni per l’Inps finalizzate per l’ottenimento delle agevolazioni 104 entro i 40 giorni dalla valutazione come richiesto dalle norme“.
Dopo una sospensione dovuta a momenti di tensione che ha richiesto la presenza di polizia e carabinieri, i lavori del Consiglio sono ripresi per la votazione di un documento proposto dal M5S e votato dalla maggioranza di centrosinistra. Si tratta di un generico ordine del giorno che chiede al presidente del Municipio di farsi promotore verso il sindaco di sollecitare la Regione Lazio a potenziare l’offerta sanitaria sul litorale.
Peccato che una sollecitazione ancora più stringente proposta dal Centrodestra e approvata all’unanimità il 14 luglio scorso è rimasta lettera morta. In quella mozione venivano chiariti i termini della gravissima carenza di personale tanto che da “una dotazione di 267 posti letto ordinari e di 30 posti letto di Day Hospital, invece allo stato attuale risultano attivi e funzionanti solo 136 posti letto ordinari (-131 dal previsto) e 14 posti letto per il Day Hospital (-16 dal previsto)”. Sempre in quel documento era sottolineato che “per quanto riguarda la dotazione del personale l’adozione del ‘metodo per la determinazione del fabbisogno di personale ospedaliero’, indicato dalla Regione Lazio e recepito dalla ASL Roma 3, porta ad una valutazione attuale del personale medico in servizio presso il Presidio Ospedaliero G.B. Grassi che evidenzia una carenza di personale dirigente medico di 50-70 unità”. “Da allora, come è stato confermato oggi, nulla è cambiato e, anzi, la situazione si è fatta ancora più grave” contesta Monica Picca, capogruppo della Lega.
“Guarda caso – conclude Andrea Bozzi della Lista Calenda – questa maggioranza non ha voluto neanche attivare l’Osservatorio Salute come proposto. Segno che non si vuole disturbare il manovratore che, neanche a dirlo, finora è stato a guida Pd-M5S“.