A causare l'interruzione della linea un guasto alla stazione Lido Centro
Nuova mattinata di disagi quella di oggi, giovedì 1 dicembre, per i pendolari della Metromare. A causa di un guasto alla stazione Lido Centro il servizio è stato sospeso tra Colombo e Acilia.
Non c’è pace per i pendolari della Metromare che anche oggi, giovedì 1 dicembre, hanno dovuto fare i conti con una nuova mattinata di disagi.
Questa mattina intorno alle 8:30 a causa di un guasto alla stazione Lido Centro il servizio è stato sospeso tra Colombo e Acilia e i pendolari si sono riversati alle fermate dell’autobus per cercare di prendere un mezzo per arrivare a Roma. Alcuni pendolari segnalano ritardi anche alla stazione di Magliana.
Intorno alle 9.30 il servizio è stato riattivato.
Il Comitato Pendolari della Roma-Lido ha organizzato per questa settimana tre appuntamenti per protestare contro i disservizi della Metromare. (Leggi qui) I prossimi incontri sono in programma domani, venerdì 2 dicembre 2022, alle 17:30 in piazza Capelvenere ad Acilia. Prevista la chiusura della raccolta firme avviata lo scorso mese di ottobre. (Leggi qui)
Sabato 3 dicembre è stato invece organizzato un sit-in in Piazza del Campidoglio a partire dalle 10:00. «Vogliamo ribadire che non siamo cittadini di serie B e che la pazienza è finita» spiegano dal comitato. Con l’occasione i pendolari consegneranno all’amministrazione le firme raccolte.
«Sono anni che viviamo sulla nostra pelle le sofferenze di un treno che non passa, che fa ritardo quando dice bene, di investimenti infrastrutturali fermi al palo, di nuovi treni che arriveranno forse nel 2025, con una Regione Lazio che non si è mai accollata una responsabilità o una colpa per i continui disservizi. Ha solo fatto tante promesse, che tali sono rimaste negli anni. Così come anche il Comune di Roma, spesso assente quando occorreva farsi sentire anche a tutela dei pendolari. I gestori del servizio, prima ATAC e dal 1 luglio scorso COTRAL, – proseguono – brancolano nel buio assoluto dove l’unica luce è rappresentata dai Comitati dei pendolari che continuano a dar voce alle persone, a chi paga un biglietto e un abbonamento (e che da agosto 2023 subirà un aumento di prezzo) per non avere certezza di poter prendere il treno la mattina, di poter tornare a casa dalle loro famiglie la sera, di poter aspirare a un futuro migliore. Un servizio negato a migliaia di lavoratori, di studenti, di turisti» concludono.
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