Il danneggiamento all'interno dei Musei ora è stato quantificato dalla procura
Rischia di dover affrontare un processo in Italia, a piazzale Clodio, un turista americano che il 5 ottobre ha gettato a terra due sculture nei Musei Vaticani a Roma. Per l’uomo, un 65enne statunitense di origine egiziana, la procura ha firmato l’atto di conclusione delle indagini, contestando il reato di “deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”.
Una fattispecie a tutela del patrimonio culturale che prevede una condanna da due a cinque anni.
Il 65enne era stato bloccato e consegnato dalle autorità di sicurezza Vaticane a quelle italiane “secondo le disposizioni dell’ex art.22 del Trattato Lateranense”. (leggi qui)
Il turista, si legge nel capo di accusa firmato dal pm Nicola Maiorano, “distruggeva all’interno dei Musei Vaticani due busti in marmo facendoli cadere volontariamente a terra cagionando un rilevante danno, quantificato in 15mila euro”.
Nei mesi scorsi la stessa ipotesi di reato è stata contestata dalla Procura per altri danneggiamenti che hanno interessato alcuni fra i più famosi monumenti di Roma.
Dai tre turisti accusati di aver inciso il loro nome sul Colosseo all’ingegnere saudita che a bordo di una Maserati aveva danneggiato la scalinata di Trinità dei Monti alla turista americana bloccata dopo aver lanciato un monopattino dallo stesso monumento patrimonio dell’Unesco.
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