“Casamonica clan mafioso”: sentenza confermata in appello

Una trentina di condanne per 416 bis al clan che ha sede tra Quadraro e Arco di Travertino

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Ribadita anche in appello l’accusa di associazione mafiosa per il gruppo criminale dei Casamonica nell’ambito di un processo che vede imputate circa 40 persone. I giudici di secondo grado di Roma hanno confermato l’accusa dopo oltre sei ore di camera di consiglio. Nei confronti degli imputati, tra cui i capi del gruppo criminale attivo nell’area est della Capitale, le accuse sono, a seconda delle posizioni, di associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, all’estorsione, l’usura alla detenzione illegale di armi.

Una trentina di condanne per 416 bis al clan che ha sede tra Quadraro e Arco di Travertino

Nell’aula bunker di Rebibbia i giudici hanno sostanzialmente confermato l’impianto accusatorio accogliendo il ricorso dei pm su quattro posizioni per quanto riguarda il 416bis, escludendo soltanto l’aggravante di essere un’associazione armata. «È una sentenza che riteniamo equilibrata – ha commentato il sostituto procuratore generale, Francesco MollaceÈ stata ribadita l’impostazione dell’accusa. La Procura ha svolto un gran lavoro ed abbiamo ottenuto un grande risultato. La sentenza di oggi si pone nel solco di altre pronunce come quelle per i Fasciani, Gambacurta e Spada che hanno riconosciuto la mafia sul territorio laziale». Per detenzione e spaccio di stupefacenti a luglio di due anni fa (leggi qui) le prime condanne per alcuni dei Casamonica.

A febbraio scorso è stato sequestrato (leggi qui) un tesoro di 20 milioni di euro a vari componenti del clan. Eppure, tra gli affiliati c’era chi dichiarava di avere diritto al Reddito di cittadinanza (leggi qui), truffando con questo lo Stato.

Le condanne più pesanti

La condanna più alta, a 30 anni, decisa dai giudici dalla Corte d’Appello di Roma che hanno confermato l’accusa di mafia per il clan, è andata a Domenico Casamonica, ritenuto ai vertici del clan romano. Condanne pesanti anche per Massimiliano Casamonica 28 anni e 10 mesi, 24 anni a Pasquale Casamonica, 26 anni e 2 mesi a Salvatore Casamonica, 15 anni e 8 mesi a Liliana Casamonica, 16 anni e 2 mesi a Giuseppe Casamonica, 16 anni e 6 mesi a Guerrino Casamonica.

Il giudizio del difensore

«Non credevo che i giudici potessero essere più conformisti di quelli di primo grado, ma ci sono riusciti. Sono deluso». A dirlo l’avvocato Giosuè Bruno Naso difensore, tra gli altri, di Domenico Casamonica, dopo la sentenza d’Appello del maxiprocesso al clan che ha confermato l’accusa di mafia. «Il problema non sono le accuse dei pm ma – prosegue – il conformismo dei giudici».

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