Biodigestore, dopo lo stop a Tarquinia l’incubo rifiuti riparte a Civitavecchia

Biodigestore da 120mila tonnellate di rifiuti a Civitavecchia: accelerato l'iter autorizzativo. Il sindaco: "Convinti che la Regione non avrebbe ignorato il parere negativo dell'Asl"

Nelle ultime ore la Regione Lazio ha rigettato l’istanza di valutazione di impatto ambientale per l’impianto di recupero energetico di Tarquinia, proposto dalla A2A Ambiente S.p.A.

Una comunicazione che ha messo la parola fine al rischio di un inceneritore nella località Pian D’Organi, ma che in contemporanea ha riaperto e in realtà quasi concluso, la pratica a Civitavecchia, con un provvedimento autorizzativo unico regionale al Biodigestore da 120mila tonnellate di rifiuti all’anno.

Biodigestore da 120mila tonnellate di rifiuti a Civitavecchia: accelerato l’iter autorizzativo. Il sindaco: “Convinti che la Regione non avrebbe ignorato il parere negativo dell’Asl”

Il rigetto dell’istanza di valutazione di impatto ambientale dell’inceneritore a Tarquinia, ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai cittadini della località, che dal 2019 stavano combattendo la battaglia contro l’attuazione del progetto di un mega inceneritore a Pian D’Organi, che avrebbe dovuto occupare una superficie di oltre 400mila metri quadri e con oltre 800mila metri cubi di impianti e tra questi mostri, anche una ciminiera alta 70 metri e due forni con una potenza complessiva di 200 Mwt che avrebbero bruciato 62 tonnellate di rifiuti ogni ora.

Se da una parte c’è chi canta vittoria, dall’altra a Civitavecchia, c’è chi sta procedendo nelle stesse ore a fare i dovuti e legittimi accertamenti sul Paur, il Provvedimento autorizzativo unico regionale, con il quale si accelera invece la realizzazione di un enorme impianto biodigestore da 120mila tonnellate di rifiuti l’anno nella zona di Monna Felicita, e questo nonostante i pareri negativi espressi in conferenza dei servizi dal comune di Civitavecchia, dalla Soprintendenza, dalla Asl e da tutti gli enti preposti della Regione Lazio.

Il sindaco ha affidato all’Avvocato Enrico Michetti il mandato di esaminare il Paur diffuso dalla Regione Lazio. Mentre sono stati già presentati altri quattro ricorsi, tutti pendenti, il Comune si prepara ad un ulteriore ricorso avverso.

In una nota di questa mattina l’amarezza sui social del sindaco Cozzolino dichiarava: “Ieri, é uscito il provvedimento autorizzativo. Anche in questo caso abbiamo proposto degli emendamenti al collegato di bilancio che avrebbero potuto salvare la situazione. Ma questa volta non siamo riusciti a farla sotto il naso a Zingaretti e alla sua giunta e, come per l’emendamento volto a salvare il Medio Tirreno, non siamo riusciti a superare la loro volontà di usare Civitavecchia per i loro porci comodi elettorali. Non abbiamo inserito la questione digestore nel piano regionale, come facemmo con gli inceneritori, perché convinti che mai la regione avrebbe ignorato una variante al piano regolatore di Civitavecchia e un parere negativo della ASL, parere negativo che è diventato poi positivo con prescrizioni perché i pavidi ormai sono ovunque”.

Intanto avviato a conclusione l’iter, verrà comunque tentata un’opposizione dell’ultim’ora: “Sarà nostra cura impedire questo ennesimo sopruso nei confronti degli oltre cinquantamila abitanti civitavecchiesi – ha dichiarato il consigliere regionale del Lazio della Lega Daniele Giannini -. Non bastava l’impatto ambientale del porto, primo polo crocieristico d’Europa, o delle due centrali Enel. Si intende continuare a martoriare un territorio già massacrato, con montagne di rifiuti in maggioranza provenienti dall’Urbe, rendendo di fatto Civitavecchia un’altra grande discarica di Roma, come più volte si è tentato di fare in altre aree della Regione, scontrandosi con Tar e sentenze contrarie. Zingaretti, con un colpo di coda finale tipico della sua prepotenza, ha finalmente smascherato quelle che erano le sue vere intenzioni, dopo essersi assicurato la comoda poltrona in Parlamento” – ha concluso.

Nella foto una protesta messa in atto nel mese di luglio di quest’anno, da una cinquantina di attivisti civitavecchiesi, interruppe la locale festa dell’Unità per contestare gli assessori regionali del PD Leodori e D’Amato per l’autorizzazione al biodigestore.

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Biodigestore a Civitavecchia, sei sindaci si oppongono alla Regione (VIDEO)