Grande Roma

Ufo sulla tenuta del Presidente a Castelporziano: coinvolti gli Usa

La trasmissione Rai “Figli delle stelle” rivela particolari su un incontro ravvicinato dell’autista dell’allora presidente della Repubblica con un ufo. Coinvolto il Pentagono

Per l’avvistamento ufo segnalato dall’autista dell’allora presidente della Repubblica, Antonio Segni, vennero interessati i Servizi segreti italiani che inoltrarono il rapporto al Pentagono chiedendo aiuto per risolvere il caso che resta un mistero a distanza di quasi 60 anni.

La trasmissione Rai “Figli delle stelle” rivela particolari su un incontro ravvicinato dell’autista dell’allora presidente della Repubblica con un ufo. Coinvolto il Pentagono

Lo he rivelato lo speciale TG1 “Figli delle stelle” trasmesso dalla Rai nella serata di domenica 20 novembre. L’approfondita inchiesta condotta da Elisabetta Mirarchi, ha portato alla luce tutti quei casi di avvistamento e incontri ravvicinati nel mondo ritenuti tra i più attendibili e comunque scientificamente non spiegabili. Tra quelli ritenuti più attendibili, e comunque irrisolti, c’è l’episodio avvenuto nella serata del 23 agosto 1963 all’interno della tenuta presidenziale di Castelporziano. Erano le ore 21,32 e unico testimone fu l’autista dell’allora capo dello Stato, Antonio Segni.

Il testimone

L’incontro ravvicinato è stato analizzato approfonditamente dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica che aprì un’indagine tanto segreta che l’allora ministro della Difesa, Giulio Andreotti, ha sostenuto di non sapere nulla dell’episodio. Al contrario, non riuscendo a capire cosa fosse l’oggetto volante segnalato, i servizi segreti tramite l’ambasciata americana a Roma, invitarono il Pentagono a studiare il caso. Purtroppo senza successo.

Del testimone, la cui identità è stata tenuta riservata, si sa che aveva il nome che iniziava per F. che era l’autista del Presidente Segni e che viaggiava da solo sull’auto di servizio (la Fiat 2300) all’interno della tenuta in direzione mare. Secondo il rapporto sul sopralluogo effettuato il 20 settembre, quindi un mese dopo l’evento, dagli ispettori dell’Aeronautica Militare dei servizi Sios, il testimone “ha dato l’impressione di essere persona seria, sincera e in buon fede; non è mai caduto in contraddizione, non è stato mai colto di sorpresa dalle domande rivoltegli e ha aggiunto altri particolari mai indicati da lui nei rapporti scritti. E’ da tener conto, inoltre, che non ha mai tentato di ricavare dall’accaduto il benchè minimo tornaconto e di farsi della pubblicità”.

La Fiat 2300 protagonista dell’incontro ravvicinato con l’ufo a Castelporziano

L’accaduto

L’autista ha riferito di aver avvistato attraverso il parabrezza l’oggetto volante a circa 10 metri di altezza e a 30 metri di distanza. “Al termine di una breve salite, l’oggetto è apparso frontalmente”. “L’oggetto – prosegue il testimone – proveniva dal lato del Lido di Ostia, quindi da ovest”. La Fiat 2300 procedeva a una velocità di 75/80 Km/h e l’oggetto soprastante era “un corpo metallico grigiastro di forma discoidale simile a due grandi piatti sovrapposti”. L’intera carrozzeria “sarà scossa da una vibrazione di apparente natura elettromagnetica”. Dopo una dozzina di secondi che il velivolo precede l’auto, l’oggetto inverte la corsa e ripassa per la seconda volta sull’auto facendola di nuovo vibrare.

L’oggetto, oltrepassata l’auto, procede verso lo stesso punto dov’era apparso all’inizio dell’avvistamento (al di sopra di due alti alberi). Quindi, superati di pochi metri i due alberi, cambia improvvisamente assetto e dalla posizione orizzontale (cioè con il piatto parallelo al suolo) passa alla posizione verticale (cioè con il piatto perpendicolare al suolo) mostrando per intero il tetto della “torretta” e, con velocità fulminea, si allontana in volo orizzontale verso sinistra, in direzione di Ostia.

La durata totale dell’avvistamento sarebbe stata di 32 secondi. Come rumore solo un sibilo.

La forma dell’oggetto

Nella scheda di segnalazione l’ufo viene descritto di natura metallica, azzurrino, di circa 20 metri di diametro e somigliante ad un elmetto di tipo inglese. “Era più luminoso del cielo” sostiene la testimonianza. Nella torretta apparivano chiaramente dei finestrini da cui si intravedeva una illuminazione fosforescente variabile.