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Diabolik, ucciso con un proiettile del reparto scorte

Il prioiettile faceva parte di un lotto assegnato al reparto scorte del Viminale 

Come sia possibile è tutto da ricostruire, ma dalle carte giudiziarie è emerso che il proiettile che ha ucciso Diabolik faceva parte di un lotto assegnato alle forze dell’ordine, precisamente all’Ufficio Scorte del Viminale.

Il proiettile faceva parte di un lotto assegnato al reparto scorte del Viminale

E’ l’ultimo giallo che avvolge la già misteriosa morte di Fabrizio Piscitelli, l’ex ultrà laziale ucciso il 7 agosto del 2019 con un colpo di pistola, mai ritrovata, mentre era seduto su una panchina del Parco degli Acquedotti.

Il proiettile è un Gfl 9 per 19 mm parabellum, munizionamento delle forze dell’ordine.

Gli atti riportano testualmente: “Munizionamento da guerra in uso alle forze di polizia, lotto 33/16 assegnato al reparto scorte del Viminale”.

Ora va accertato se il proiettile appartenesse a un’arma smarrita o rubata a uomini della forze dell’ordine.

La circostanza è emersa dalle verifiche eseguite dalla Squadra mobile di Roma  su disposizione della procura nell’ambito dell’inchiesta sul presunto esecutore materiale, l’argentino Raul Esteban Calderon, arrestato nel dicembre scorso. Non è chiaro come mai e per quali vie quel proiettile sia finito nelle mani della criminalità (leggi qui).

Alle 18.44 del 7 agosto di tre anni fa delle telecamere di sorveglianza avevano ripreso il presunto killer vestito da runner rallentare la corsa e sorprendere Piscitelli alle spalle freddandolo con un solo colpo.

Saranno poi proprio quelle immagini e alcune intercettazioni a portare gli investigatori a concentrare i sospetti su Calderon, a carico del quale oggi si è aperta a piazzale Clodio l’udienza preliminare.

Un’udienza subito aggiornata al prossimo 14 novembre. La difesa ha chiesto all’ufficio di Procura di mettere a disposizione “una gran quantità di esiti investigativi mai consegnati, neppure dopo la chiusura delle indagini”.

“Indizi sempre più fragili”

Solo la conoscenza piena e completa delle attività espletateha dichiarato l’avvocato Eleonora Nicla Moiraghi, che difende Calderon –  potrà consentire un reale e corretto contraddittorio tra accusa e difesa. Molti punti sulla ricostruzione dei fatti restano oscuri e le indagini risultano infatti ancora aperte”.

“Intanto – ha aggiunto la penalista – però si chiede il rinvio a giudizio di Calderon, unico accusato per l’omicidio di Piscitelli, la cui responsabilità si fonda su indizi che si stanno rivelando sempre più fragili.

Il giallo della pistola

Dall’inchiesta finora non era ancora emerso che quell’unico proiettile 9×19 parabellum che ha ucciso uno dei protagonisti della criminalità romana facesse parte delle armi in dotazione al Reparto Scorte. E di un ammanco probabilmente non denunciato (le verifiche sono in corso)

Le indagini sui mandanti dell’omicidio di Diabolik, intanto, sono ancora in corso.

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