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Leonardo Lamma morto “per la velocità”: il perito del pm “assolve” la buca

Per l'esperto nominato dalla procura non sarebbe stata la buca a far schizzare la moto contro il guard rail

Non sarebbe stata una buca mal rattoppata (e in passato anche segnalata) a fare perdere il controllo a Leonardo Lamma il 19enne morto il 7 aprile a Corso Francia, alla guida della sua moto, ma l’alta velocità.

Per l’esperto nominato dalla procura non sarebbe stata la buca a far schizzare la moto contro il guard rail

È l’esito della consulenza affidata dalla procura ad un perito, un ingegnere di professione vigile urbano a Roma.

Una conclusione che potrebbe indurre il pm titolare dell’indagine, Attilio Pisani, a chiedere presto l’archiviazione dell’inchiesta avviata con l’ipotesi di reato di per omicidio stradale  e rimasta senza indagati.

La famiglia, però, già si prepara a una battaglia legale.  A partire dallo stesso papà di Leonardo che all’indomani dell’incidente aveva fotografato quel tratto che appariva malmesso.

Presenteremo opposizione – annunciano Antonio Di Fazio e Massimiliano Capuzi, i legali che assistono li genitori di Leonardo –. Le immagini dell’incidente mostrano Leonardo cadere dopo essere passato sul rattoppo. Il nostro perito è arrivato a tutt’altre conclusioni”. (leggi qui)

All’avvio l’inchiesta sembrava diretta a tutt’altra direzione. Una buca mal rattoppata dopo dei lavori e una moto che si schianta a pochi metri di distanza.

Nelle pagine depositate nell’ufficio del pm Pisani dopo i dovuti accertamenti si è arrivati a tutt’altre conclusioni. Ci sono le foto del manto stradale, calcoli e relativi calcoli, e un filmato acquisito dalle telecamere di sicurezza dell’Istituto Gesù Maria di via Flaminia.

Tutti elementi che hanno portato il perito a escludere una relazione causale tra il dosso e la caduta di Leonardo.

Secondo l’ingegnere-vigile urbano, Leonardo stava viaggiando ad una velocità “non adeguata al traffico“, presente in quel momento in Corso Francia, senza però stabilire con precisione i giri del conta chilometri della moto.

L’appello del papà

Il papà di Leonardo aveva anche lanciato un appello per ricostruire l’incidente che gli aveva portato via il figlio: “Ragazzi ho bisogno che si crei qualche blog, qualche comunicazione su facebook e su instagram che rintracci qualche testimone che ha visto qualcosa per l’incidente di giovedì“.

Non è possibile che nessuno abbia assistito di prima persona a quello che è successo. Noi vorremmo trovare qualcuno che ha visto come è nato. Per favore aiutateci perché ne abbiamo proprio bisogno”. Il sacerdote al funerale, invece, aveva parlato di “morte ingiusta.

La buca, però, potrebbe tornare al centro di ricorsi davanti al giudice per le indagini preliminari. Per la famiglia il rattoppo non può non aver influito.

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