L'omicidio sarebbe scaturito per vecchi dissidi: manca l'arma del delitto e il movente
Probabilmente aveva intenzione di allontanarsi da Roma, Daniele Piancatelli, il 24enne accusato di aver ucciso con un fendente alla schiena Filippo Felici, un coetaneo di Cinecittà con cui non aveva risolto vecchi dissidi. Per il giovane il gip ha convalidato l’arresto con l’accusa di omicidio volontario aggravato con l’aggravante della premeditazione.
L’omicidio sarebbe scaturito non in uno scatto di rabbia, ma maturato nel tempo per un desiderio di vendetta.
Gli uomini della sezione Omicidi della Squadra Mobile di Roma hanno rintracciato il giovane accusato di omicidio in casa di un’amica, al Tuscolano. Con se aveva una valigia.
Il pm Edoardo De Santis che ne ha ordinato l’arresto non ha dubbi che sia stato proprio Piancatelli ad ucciderlo pugnalandolo alle spalle il pizzaiolo Filippo Felici trovato la notte di mercoledì scorso riverso a terra in una pozza di sangue in via Publio Rutilio Rufo, a pochi metri da casa.
A concentrare i sospetti sul giovane le telecamere puntate sul quartiere e l’inquadratura di più tatuaggi. I video, però, ora dovranno essere sottoposti a una perizia per confermare l’identificazione.
Il giovane arrestato per ora, secondo quanto trapela, non avrebbe ancora fornito spiegazioni.
L’arma, si presume un coltello da cucina, non è stata ritrovata. Come non sono sarebbero stati ancora individuati i due giovani che erano con lui quella notte. Potrebbero essere accusati di favoreggiamento nell’omicidio (leggi qui).
Oltre alla coltellata fatale alla schiena la vittima sarebbe stata presa anche a calci. A Cincecittà, però, quella notte nessuno ha avvisato la polizia.
A dare l’allarme un passante che ha trovato il corpo del giovane su un marciapiede, ormai morto. Intanto si attendono i risultati dell’autopsia per ricostruire le modalità dell’omicidio.
Il giorno dell’omicidio Filippo Felici aveva presentato la fidanzata ai genitori; oggi avrebbe compiuto 25 anni.
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