Quattro anni senza caserma: Settecamini ora dice basta. E presenta un esposto firmato da 23 comitati di quartiere. Ad appoggiare la battaglia dei residenti di tutta l’area di competenza della caserma ormai chiusa, circa 150mila abitanti, anche i comitati dei quartieri limitrofi.
La caserma di Settecamini da cento anni ospitata nella sede storica di via Rubellia era stata chiusa nel 2018 per infiltrazioni di acqua. Da quel momento per i 150mila abitanti del quartiere romano che si affaccia sulla Tiburtina sono stati dirottati fuori dall’Urbe, a Guidonia Montecelio, per rivolgersi ai carabinieri.
“Così un enorme territorio abitato da 150mila abitanti è rimasto inservito ed esposto in particolare ai furti”, denuncia Khaty Crimeni, avvocato e presidente del Comitato di quartiere di Settecamini.
Un territorio, specifica, che comprende due Municipi, il quarto (Settecamini, Case Rosse, Sant’Alessandro e Casal Monastero e parte de zona La Rustica) e il sesto (Colle degli Abeti, Nuova Ponte di Nona, Lunghezza, Villaggio Prenestino, Villaggio Falcone e Colle degli abeti), due distretti e quattro stazioni ferroviarie (Lunghezza, via di Salone, La Rustica e Ponte di Nona).
Qui in alternativa non esiste ne’ la sede di un commissariato di polizia, ne’ uffici della polizia municipale o della guardia di finanza.
“L’esistenza di un presidio stabile a Settecamini, che detiene una posizione centrale e strategica rispetto al territorio controllato, consentiva un efficace controllo su tutta l’area e la sua presenza svolgeva una funzione rassicurante per i cittadini e deterrente per i malintenzionati”, specifica Crimeni.
Secondo chi denuncia la scomoda sede di Guidonia non consente di gestire efficacemente le situazioni di emergenza anche in ragione dello stato delle strade. Vedi la via Tiburtina (i cui lavori di raddoppio sono iniziati quasi venti anni orsono), via di Casal Bianco, via di Salone e via della Tenuta del Cavaliere.
A riprova di ciò, in seguito all’allontanamento della Caserma dei Carabinieri, da come comprovato dalle copiose denunce sporte presso le viciniori sedi competenti (il Commissariato di Polizia di San Basilio e la Stazione dei Carabinieri di Settecamini presso la dislocazione di Guidonia Montecelio), nell’area sarebbe stata registrata una escalation di furti: nelle case, nelle attività commerciale, su e di auto, ma anche le aggressioni.
“Senza contare – specifica ancora la Crimeni – che tante denunce non vengono presentate proprio per la scomodità di non avere una caserma sul territorio“.
Eppure – denunciano i comitati di quartiere – si farebbe riferimento a un territorio bisognoso di attenzioni considerata la presenza della stazione di Ponte di Nona, del campo rom di Via di Salone con l’omonima stazione posta nelle vicinanze (parzialmente inattiva perché difettano le condizioni minime di sicurezz), le stazioni ferroviarie della Rustica e di Lunghezza, ove “si registrano con altisonante frequenza raccapriccianti azioni criminose”.
La situazione avrebbe raggiunto un livello di gravità tale che alcuni quartieri come Nuova Ponte di Nona hanno stipulato dei contratti di vigilanza privata mentre altri come Settecamini sono intenzionati.
I responsabili dei Comitati di quartiere ora stanno valutando l’opportunità di promuovere ricorso alla Corte di Giustizia della Comunità europea.
L’istanza è firmata oltre che dai Comitati e dalle associazioni che rientrano nella sfera di competenza della Caserma di Settecamini, dall’Unione dei Comitati di Quartiere del VI Municipio che racchiude i comitati minori.
Tra questi “Cdq Belvedere”; “Cdq Torre Angela”; “Cdq Torrenova”; “Cdq Nuova Ponte di Nona”; “Cdq Colle Mattia”; “Cdq Colle Prenestino”; “Cdq Torre Maura”; “Cdq Osa”; “Cdq Prato Fiorito”; “Cdq Borghesiana”- dal Cdq “Cittadini di Colle Aniene Bene Comune”, dal “Comitato Popolare Monti di Pietralata” e dal “Comitato di quartiere di Torraccia”.
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