Sagra d’Autunno a Vallepietra: due giorni di festa tra castagne, vin brulé e fagioloni

"Sagra d'Autunno" a Vallepietra: torna l'appuntamento enogastronomico per immergersi nell'atmosfera magica dei Monti Simbruini 

Nella foto i fagioloni di Vallepietra - fonte Instagram (VisitLazio)

Torna il 5 e 6 novembre 2022 a Vallepietra, un appuntamento caro ai vallepietrani ma anche ai turisti appassionati di questa località a due passi da Roma, situata nel cuore del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, lungo la Valle del Simbrivio.

La due giorni sarà l’occasione anche per chi non conosce lo splendore e la tranquillità di questo luogo ricco di storia e di tradizione enogastronomica, di degustare piatti tipici, castagne e vin brulé nella “Sagra d’Autunno”, organizzata dalla Proloco di Vallepietra.

“Sagra d’Autunno” a Vallepietra: torna l’appuntamento enogastronomico per immergersi nell’atmosfera magica dei Monti Simbruini

La sagra d’autunno più suggestiva che mai aspetta turisti da tutto il centro Italia per la due giorni di prodotti tipici, mercatini d’artigianato, musica dal vivo e divertimento, sabato 5 e domenica 6 novembre a Vallepietra, splendido comune in provincia di Roma.

Tante le attività in programma in questa sagra dei sapori dei Monti Simbruini, a partire dalla tradizionale degustazione alle 21,15 di sabato 5 novembre, con i profumi e i cibi dell’autunno per eccellenza:

Dalla sera di sabato si gusteranno castagne e vin brulé, e domenica da non perdere già dalle ore 12,00, l’apertura degli stand della sagra con il tema “fagioloni”. Si inizierà con bruschetta con crema di fagioli per proseguire con fettuccine al cinghiale, arrosticini per finire con i fagioloni dolci”.

il sabato il costo sarà di 5 euro con le castagne e vin brulé e la sera di potranno mangiare tutte le prelibatezze del posto, tra cui il tipico “fagiolone” che rientra tra i legumi tutelati dal Presidio Slow Food e nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), con un menù con 15 euro. Organizzatori dell’evento i volontari della Proloco di Vallepietra, coordinati dalla Presidente Veronica De Santis e al Consiglio Direttivo.

Sagra d'Autunno a Vallepietra: due giorni di festa tra castagne, vin brulé e fagioloni 1

Vallepietra: comune immerso nella natura e nella storia

La Sagra d’Autunno sarà l’occasione per visitare questo luogo dalla storia antica e affascinante. Una delle ipotesi sulla sua origine, narra che proprio qui si siano rifugiati alcuni uomini della campagna romana dove nel secolo VI infuriò una lunga e sanguinosa guerra tra Goti e Bizantini.

Mentre da un’altra versione, sembrerebbe che questi rifugiati in realtà fossero gli schiavi che lavoravano alla costruzione della Villa di Nerone a Subiaco e che fuggiti, dapprima abbiano trovato riparo nell’alta valle per poi fondare un piccolo villaggio.

Dal 1061 la storia di Vallepietra è collegata a quella di Anagni e alle nobili famiglie anagnine che dominarono nel paese fino all’arrivo dei Caetani nel 1297. L’antica torre Medievale ne testimonia la lunga presenza.

Il Santuario della SS. Trinità di Vallepietra: meta di pellegrinaggio

Il Santuario della SS. Trinità rappresenta da secoli un’importante meta di pellegrinaggio. L’edificio del V secolo sorge proprio a Vallepietra, particolarmente suggestivo perché in parte scavato nella parete di roccia del Monte Autore.

Anche in questo caso come la storia di Vallepietra, sono diverse le leggende che si raccontano riguardo alle origini del santuario. In una prima versione più popolare sembrerebbe che all’epoca un contadino intento a lavorare la terra, abbia visto cadere in un precipizio i suoi buoi e l’aratro dei quali si stava servendo.

Sceso sul punto del terribile impatto, l’uomo si accorse che i buoi non erano morti, bensì inginocchiati davanti ad un misterioso dipinto della Trinità, apparso all’interno di una piccola grotta, mentre l’aratro era rimasto impigliato ad una sporgenza della roccia.

La seconda leggenda, racconterebbe invece della storia di due ravennati, residenti a Roma, che giunti sul Monte Autore per sfuggire alla persecuzione di Nerone, furono visitati dagli apostoli Pietro e Giovanni che, sbarcati a Francavilla, avevano attraversato il Regno di Napoli.

Un angelo apparso ai quattro portò loro dal cielo il cibo e fece scaturire dalla terra una sorgente nel punto in cui il giorno seguente apparve la Santissima Trinità per benedire il Monte Autore.

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Veronica De Santis e il padre Paolo De Santis con lo stendardo della SS. Trinità

Altre ipotesi farebbero risalire a monaci orientali o eremiti l’origine del luogo di culto dedicato alla Santissima Trinità sul Monte Autore immediatamente sopra le sorgenti del Simbrivio.

L’atteggiamento benedicente alla maniera greca delle “Tre Persone” venerate nel Santuario e la particolare toponomastica dei luoghi circostanti potrebbero confermare questa versione, sia per il nome del monte posto di fronte al Santuario che si chiamava sino al secolo scorso Sion sia per il nome del vicino paese Cappadocia (come la regione orientale).

Un’altra ipotesi attribuisce la fondazione del Santuario della Santissima Trinità a San Domenico di Sora. L’affresco di maggior pregio custodito presso il Santuario è proprio quello che raffigura le Tre Persone. La cappella che ospita l’immagine venerata nel Santuario custodisce altri affreschi antichissimi. Il pellegrinaggio al Santuario si svolge la domenica dopo la Pentecoste.

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