Secondo la famiglia Paula forse poteva essere salvata: "L'ambulanza in ritardo"
“L’ambulanza è arrivata in ritardo. Forse in quelle due ore e 36 minuti nostra figlia poteva essere salvata”. A denunciare il caso i genitori di Paula Onofrei, 29 anni, cameriera a Trastevere fino alla sera del 20 luglio.
Poi il malore, una corsa in ospedale dove era stata subito dimessa, una nottata con dolori lancinanti e poi il 21 luglio la morte, dopo che la sorella minore Rebecca ha chiamato 4 volte il 118 chiedendo con urgenza una ambulanza.
Alla fine Paula Onofrei è morta in casa, a Casalotti, davanti ai soccorritori. L’autopsia eseguita dal medico legale dell’Università La Sapienza Costantino Cialella ha accertato che la giovane è morta per una ulcera duodenale perforata. Si poteva salvare? E’ vero che l’Ares 118 aveva ricevuto quattro solleciti, tra le 13.03 e le 15.29 di quel giorno?
Sarà una inchiesta della procura di Roma a stabilirlo. I genitori, assistiti dall’avvocato Aurelio Padovani, hanno sporto denuncia. E il fascicolo è stato appena assegnato a piazzale Clodio.
Dovrà anche essere stabilito se possano esserci anche responsabilità dei primi medici che hanno visitato in pronto soccorso la giovane dimettendola poco dopo. Intanto l’Ares 118 ha avviato un accertamento interno.
Il fatti risale allo scorso 21 luglio: quel giorno la ragazza va in pronto soccorso con forti crampi addominali, ma viene dimessa. Paula resta a casa tutto il giorno successivo, venerdì 22. Si muove a fatica.
Sabato 23 non riesce ad alzarsi dal letto. In lacrime dice alla sorella di non sentire più mani e piedi. Rebecca ormai preoccupatissima chiama per la prima volta il 118.
Secondo il legale della famiglia, la prima telefonata è delle 13.03, con l’operatore che risponde che avrebbero mandato un’ambulanza.
Il mezzo non arriva, così ricontattano il 118 per la seconda volta, alle 14.13. La situazione si aggrava. Alle 14.57 la terza chiamata. “Mia sorella ha il corpo viola, perché non arrivate”.
Alle 15.29 la quarta volta alla ricerca di una ambulanza. L’ambulanza arriverà dopo dieci minuti.
Tentano di rianimarla ma alle 17.14 un medico non può far altro che constatare il decesso.
L’esame medico-legale rivelerà che Paula è morta per uno choc settico secondario ad ulcera duodenale perforata complicata da una peritonite e da una polmonite.
“Non vogliamo giungere a conclusioni affrettate ma il caso merita di essere chiarito”, racconta Aurelio Padovani. Da qui la denuncia contro ignoti per omicidio colposo.
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