Il racconto della terribile notte vissuta dal gestore dello storico banchetto dei libri a due passi dal "Curvone"
Ostia: nessun rispetto per la cultura e per chi cerca di vivere vendendo libri usati e a prezzi popolari all’interno di uno dei luoghi simbolo delle spiagge ostiensi, ovvero quel “Curvone” meta di tanti cittadini che si recano per un caffè o semplicemente una passeggiata in riva al mare. Qui, ignoti hanno vandalizzato e dato fuoco al celebre “banchetto dei libri” che si trova in Piazzale Magellano e aggredito nella notte del 23 ottobre a calci e pugni il gestore della storica bancarella. Labbro spaccato e denti rotti per il pover uomo, poi hanno bruciato centinaia di volumi.
“Prima – esordisce il gestore nell’intervista di Siria Guerrieri – un gruppo di persone è passato e mi ha dato un pugno in bocca, poi, mentre ero al pronto soccorso, hanno fatto questo ‘servizio’, bruciando tutto”.
Alla precisa domanda se l’uomo abbia ricevuto manifestazioni di vicinanza dai cittadini, solidarietà dalle istituzioni, quest’ultimo dice “Sì qualcosa sì, sono stato contattato su internet, ho visto facebook. Io finchè sono vivo, finchè sono in piedi, vado avanti, mi conoscono tutti. Chi ha bisogno di qualche lavoro da svolgere, o qualche vecchietto che rimane a piedi con la macchina, io sono a disposizione per lavorare”.
Un cittadino spiega che “Non è la prima volta che ci sono questi atti di vandalismo, il banchetto di libri di questo ragazzo è stato vandalizzato non tanto tempo fa, forse 4-5-6 mesi fa, speriamo che non diventi una moda”.
Le foto sono di oggi, lunedì 24 ottobre e francamente stridono con la bellezza della zona, dove mare, cultura ed il graziosissimo caffè ben noto a tutta la cittadinanza costituiscono da sempre un polo attrattivo caratteristico di questa parte della cittadina lidense.
Per ora si indaga contro ignoti, ma non è la prima volta, né purtroppo probabilmente sarà l’ultima che un banchetto dei libri viene dato alle fiamme nella città.
Recentemente è toccata la stessa sorte a quello di Viale Cardinal Ginnasi, vicino alla chiesa di Regina Pacis (leggi qui) e prima ancora quello in Piazza Scipione l’Africano, storia quest’ultima che vi abbiamo documentato proprio nell’ottobre di un anno fa (leggi qui).
Sta di fatto che, se contiamo anche il banco libri completamente bruciato a Roma quest’anno in zona Flaminio (leggi qui), emerge un quadro a tinte fosche per chi cerca di vendere libri in una modalità desueta di questi tempi ma che attira sempre tanti lettori e collezionisti a cerca di chicche difficilmente acquistabili nelle comuni librerie.
E soprattutto si danneggiano punti di ritrovo che sono da sempre meta per clienti affezionati a tutte le età e fan della lettura, cosa che di questi tempi è sempre più utile e invece ci si ritrova con un tessuto sociale deturpato per le terribili manie di qualche piromane scalmanato.
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