I liceali hanno appeso i manichini e lanciato delle bombe carta: il corteo partito sotto scorta da Piramide
Manichini appesi con le facce di Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. Li hanno appesi oggi da Ponte Sublicio alcuni studenti che si sono sfilati dal corteo in protesta per le strade di Roma.
La contestazione contro i neo eletti presidenti di Senato e Camera esponenti di Fdi e Lega è scattata proprio nel giorno decisivo delle consultazioni per la formazione del nuovo Governo.
Una protesta, quella dei licei della capitale, che è durata pochi minuti. Le forze di polizia, infatti, hanno rimosso subito i manichini appesi.
Durante la manifestazione i ragazzi, partiti da Piramide e diretti al ministero dell’Istruzione, hanno anche bruciato le bandiere della Russia e della Nato, lanciato bombe carta, intonato cori come “Nessun voto rappresenta la nostra rabbia” e rilanciato il tema delle occupazioni: “Contro la scuola dei padroni dieci, cento, mille occupazioni”.
Il corteo, il primo dall’apertura dell’anno scolastico, si è avviato alle 10 da Piramide, diretto al Ministero dell’Istruzione. In strada – con rappresentanze più o meno numerose – scuole come il Plinio, Vigilio, Cavour, Colonna, Tacito, Manara, Morgagni, Mamiani, Albertelli, Croce e Machiavelli.
Ora i responsabili dell’oltraggio dei manichini rischiano una denuncia.
Sui due manichini, che sono stati calati dal ponte da alcuni giovani avvolti dal fumo delle bombe carta c’erano cartelli con la scritta “Governi diversi, stessi interessi”, la stessa scritta sventolata poi anche su uno striscione.
Gli agenti che stavano scortando il corteo sono intervenuti subito rimuovendo sia i manichini che lo striscione, finiti sotto sequestro. Ora sono in corso indagini anche da parte di Digos e Scientifica per individuare i responsabili.
Tra i primi a dichiarare “piena solidarietà” ai presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa il consigliere capitolino della Lega, Davide Bordoni.
“Oggi – ha detto Bordoni – studenti in corteo hanno appeso i manichini della seconda e della terza carica dello Stato come forma di protesta, qualcosa di profondamente irrispettoso innanzitutto verso il ruolo che ricoprono. Un atto che non può né deve essere derubricato a qualche forma di ragazzata”.
“Serve una rinnovata consapevolezza della rilevanza delle istituzioni – ha aggiunto Fontana – Ci attendiamo che il sindaco di Roma Gualtieri, città teatro della manifestazione, ed il presidente della Regione Zingaretti condannino immediatamente questo gesto esecrabile”.
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