Il Robot Da Vinci XI al Sant’Eugenio. L’assessore regionale alla Sanità: “Passo in avanti verso il futuro”
Il Robot Da Vinci XI, uno dei più evoluti sistemi robotici per la chirurgia mininvasiva, è presente da questa mattina nelle sale operatorie dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Il nuovo robot è stato presentato dall’Assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato e dal Direttore generale della Asl Roma 2, Giorgio Casati. Soddisfatto il Capo Dipartimento Chirurgia Massimo Carlini. Le caratteristiche tecniche del robot permettono al chirurgo, fisicamente lontano dal campo operatorio e seduto a una postazione dotata di monitor e comandi, di muovere le braccia del robot, collegati agli strumenti endoscopici, che vengono introdotti attraverso piccole incisioni. Il campo operatorio è proiettato tridimensionalmente, con immagini ferme e ad altissima risoluzione.
“Si tratta di una grande innovazione – commenta l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato – Grazie alla chirurgia robotica che opera mediante un braccio robotico, è consentita una pianificazione estremamente precisa degli interventi tenendo in considerazione l’anatomia specifica di ogni singolo paziente. L’ospedale Sant’Eugenio compie un deciso passo in avanti verso un futuro dove sia posta al centro la figura del paziente coniugando le nuove tecnologie e l’umanizzazione delle cure”.
L’affidamento, giunto dopo una gara europea a procedura aperta, ha una durata di 6 anni con possibilità di riscatto finale e manutenzione full risk, per un importo totale (noleggio + materiale di consumo e strumentario) pari ad oltre 11 milioni di euro. La chirurgia ginecologica rappresenta la branca specialistica con maggiori indicazioni cliniche alla tecnica robotica.
Le patologie, in ambito ginecologico, che richiedono un approccio in Chirurgia Robotica sono senz’altro le neoplasie uterine, sia il carcinoma dell’endometrio che quello del collo dell’utero, dove la possibilità di eseguire una tecnica mininvasiva di maggior precisione rispetto anche alla laparoscopia nel salvaguardare le strutture nervose e vascolari, offre dei vantaggi a tutte le pazienti.
Altre indicazioni, nel campo della patologia benigna, sono senz’altro la malattia endometriosica profonda dove vi è il coinvolgimento di organi e strutture adiacenti ad utero e ovaie e tutta la patologia del pavimento pelvico, quale i prolassi di utero, retto e vescica, dove viene eseguita, con il minimo traumatismo, la ricostruzione delle strutture affette.
La chirurgia robot assistita trova nell’urologia la più estesa applicazione nel campo della chirurgia ed in particolare negli interventi che richiedono una visione tridimensionale a forte ingrandimento e movimenti raffinati nel trattare strutture nervose che nel post-operatorio risulteranno essenziali per un rapido recupero delle funzioni urinarie e sessuali. Permette inoltre di affrontare interventi di maggiore complessità come nella chirurgia di risparmio di rene e la ricostruzione intracorporea della vescica con minore invasività e migliori risultati funzionali.
La chirurgia robot-assistita permette di effettuare piccole incisioni con riduzione del traumatismo tissutale, un minore sanguinamento e minore necessità di trasfusioni, la riduzione della degenza e del dolore post-operatorio, la riduzione dei tempi di recupero con una più rapida ripresa nello svolgimento delle attività quotidiane e soprattutto una maggiore sicurezza per il paziente. L’applicazione di questo nuovo sistema sarà adottata dalle chirurgie specialistiche della UOC di Ginecologia e Ostetricia e dalla UOC di Urologia dell’Ospedale Sant’Eugenio.
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