Nuovi spari a Nettuno. A dieci giorni dall’agguato fallito ai figli di un ex boss sono stati trovati sei bossoli di una calibro 9×21 in prossimità di due cancelli che portano a delle palazzine in via Livatino.
Ancora spari sulla stessa strada: recuperati sei bossoli di una calibro 9×21
Sono stati trovati ieri mattina, sabato 8 ottobre. A segnalarli agli agenti di polizia gli abitanti della via che durante la notte avevano sentito dei colpi di arma da fuoco.
Della denuncia del primo attentato, invece, non sono state trovati tracce degli spari. Ma gli investigatori, ovviamente, stanno cercando di valutare eventuali collegamenti tra i due episodi.
Intanto per ora sull’agguato fallito di domenica 25 settembre a via Livatino in mano agli inquirenti ci sono solo ipotesi. I due fratelli incensurati di 21 e 23 anni, bersaglio degli attentatori che quella sera li hanno dapprima affiancati in auto, e poi inseguiti sparandogli contro senza raggiungerli, una serie di colpi di mitra, avrebbero detto agli investigatori del Commissario di Polizia di Anzio di essere vittime di uno scambio di persona.
Pista questa esclusa da chi indaga. Si sta lavorando, piuttosto, sui rapporti dei due giovani. A partire da quelli familiari.
I fratelli nel mirino degli spari, infatti, sono figli di Luigi Cotogno, un ex collaboratore di giustizia, condannato sette anni fa nel processo “Sfinge”, in seguito ad un’imponente operazione di Polizia che a Latina tra il 2008 e il 2009 aveva portato in luce e smantellato un clan camorristico che gestiva il malaffare sul territorio di Anzio, Nettuno, Aprilia e Cisterna di Latina.
A questo punto la scia di spari potrebbe non fermarsi. Nettuno quasi sicuramente sarà sorvegliata in maniera speciale dalle forze dell’ordine.
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