Sventata un’evasione dal carcere di Regina Coeli. Un detenuto del Centro Clinico, nella mattinata di oggi, martedì 27 settembre, ha tentato di fuggire utilizzando una corda da lui realizzata. A dare l’allarme è stato un assistente capo della polizia penitenziaria che ha notato il detenuto mentre si preparava all’evasione.
Detenuto tenta di fuggire dal muro di cinta: allarme rosso in carcere. Il sindacato: “Ora più agenti”
L’agente ha fatto scattare l’allarme mentre passava per un controllo lungo il muro di cinta. Da lì ha notato che il detenuto – Michele G. un trentenne italiano in carcere per reati legati allo spaccio di droga – si stava arrampicando dal cortile passeggi (la zona riservata allora d’aria) sul muro di cinta con l’intenzione poi di calarsi in strada.
A dare la notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. “Ottimo intervento della Polizia Penitenziari ache ha evidenziato la professionalità ed il senso del dovere con cui espleta il suo servizio”, commenta il Segretario Nazionale per il Lazio del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria Maurizio Somma.
Il personale di polizia penitenziaria, immediatamente allertato dall’assistente capo, subito si è recato all’esterno dell’istituto per mettere in sicurezza il tratto di strada interessato e bloccare le possibili vie di fuga.
Il detenuto, vistosi scoperto, si è lasciato cadere all’interno dell’intercinta, dove erano posizionati altri agenti che hanno fatto intervenire immediatamente anche il personale medico.
“Ancora una volta il personale di polizia penitenziaria di Regina Coeli, ha dimostrato, nonostante le condizioni disagiate in cui si trova ad operare, un grandissimo e non comune senso del dovere e spirito di appartenenza al Corpo. Tra gli agenti ci si domanda però fino a quando quel pizzico di fortuna che è servita anche oggi, insieme all’acume del collega per sventare l’evasione, continuerà ad assistere questo sventurato carcere”, il commento di Somma.
Il Sappe evidenzia che nei primi sei mesi del 2022 si sono verificate 10 evasioni da istituti penitenziari a livello nazionale, altre 9 da detenuti erano stati ammessi a lavoro all’esterno e 13 dopo avere fruito di permessi premio.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, torna a sottolineare le criticità delle carceri italiane: “Va evidenziato anche che l’organico di Polizia Penitenziaria è sotto di 7mila unità e che il carcere non può continuare con l’esclusiva concezione custodiale che lo ha caratterizzato fino ad oggi”.
Massimo Costantino della Federazione nazionale sicurezza Cisl Lazio oltre a esprimere apprezzamento per l’evasione sventata sottolinea che l’istituto di Regina Eoeli ha una carenza organica di circa 200 unità di polizia penitenziaria: “Dato – specifica – che si trae dalla differenza tra i dati della pianta organica come prevista dal decreto ministeriale 2017 e l’attuale forza effettiva attuale dell’istituto“.
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