Svuota cantine abusivo denunciato per reati ambientali: la segnalazione dei residenti ha fermato l'attività di raccolta e abbandono di rifiuti ingombranti tra Prima Porta e Labaro
Sono stati i caschi bianchi del X Gruppo Cassia, a fermare oggi l’attività redditizia e abusiva di uno svuota cantine di 40 anni, che operava nella zona di Roma Nord tra Labaro e Prima Porta.
L’uomo facendosi pubblicità per strada o forse chiamato appositamente dai residenti che si volevano liberare in modo comodo dei rifiuti ingombranti, raccoglieva un po’ di tutto, tra elettrodomestici, materassi e quant’altro, per poi abbandonarlo in giro anziché portarlo nelle discariche autorizzate.
Un 40enne della zona nord della Capitale è stato denunciato oggi per gravi reati ambientali connessi alla gestione e trasporto illecito di rifiuti. L’uomo spacciandosi per svuota cantine autorizzato, si aggirava con il suo furgone in diverse zona di Roma, operando principalmente tra Labaro e Prima Porta, dove evidentemente era riuscito a trovare credito presso qualche famiglia, che gli aveva affidato con fiducia i propri ingombranti da buttare in discarica.
Dopo aver preso accordi caricava tutto sul mezzo furgonato di sua proprietà e si allontanava dall’abitazione dei clienti tranquilli della piena regolarità del servizio offerto dal 40enne, che invece di recarsi nei luoghi per lo smaltimento dei diversi ingombranti, se ne liberava lungo il percorso.
L’attività abusiva e i gravi reati contro la tutela ambientale non sarebbero emersi senza le segnalazioni di alcuni cittadini, che notando il movimento del furgone carico si sono insospettiti ed hanno hanno fornito elementi utili agli agenti per il rintraccio del mezzo, facendo partire le indagini.
Una volta individuato il furgone immediatamente posto sotto sequestro dagli agenti del XV Gruppo Cassia, questi sono riusciti con facilità risalire al conducente e denunciarlo per gravi reati ambientali connessi alla gestione e trasporto illecito di rifiuti.
Aggirandosi soprattutto nel quadrante nord della Capitale, e ricostruendo i movimenti del mezzo utilizzato per la raccolta, e segnalati dai residenti, sarà forse possibile rintracciare le numerose discariche utilizzate dall’uomo.
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