Si parte domani, venerdì 23 settembre, con il Fridays For Future, la manifestazione contro il cambiamento climatico ideata dalla svedese Greta Thunberg, e si conclude lunedì 26 settembre con lo spoglio delle schede elettorali dopo le votazioni politiche di domenica 25. Un bel “ponte” per alcuni studenti. Le motivazioni? L’ambiente, prima di tutto, ma anche la crisi sociale e la guerra in Ucraina.
Il lungo stop
Domani per gli studenti romani l’appuntamento è alle 9.30 in piazza della Repubblica. Tutti uniti per dire no al cambiamento climatico e per favorire un nuovo modello di sviluppo alternativo. A incrociare le braccia assieme ai ragazzi delle superiori ci sarà anche il mondo dell’università, della ricerca, l’Afam e la formazione professionale per il clima. La protesta proseguirà anche il 24 settembre e domenica 25 ci saranno le tanto attese elezioni politiche. Ecco dunque che tutti gli istituti che ospiteranno il seggio elettorale chiuderanno i battenti anche lunedì 26 per lo spoglio delle schede.
I motivi della protesta
Le motivazioni alla base della manifestazione sono tante. “Il mondo dell’istruzione, della ricerca e della formazione – spiega la FLC CGIL in un comunicato – è chiamato a mobilitarsi con le giovani generazioni, condividendo obiettivi e aspirazioni dell’Agenda climatica per l’immediato futuro di Fridays for Future (Trasporti e mobilità, Energia, Lavoro, Edilizia e povertà energetica, Acqua). Proposte che guardano al lavoro ed ai diritti universali (riduzione d’orario, job guarantee e sicurezza energetica), con indirizzi di svolta anche per scuola e università (dall’efficientamento energetico degli edifici al trasporto pubblico, cruciale per l’istruzione come abbiamo visto nella pandemia) […] Più avanzano la crisi climatica, la guerra e le diseguaglianze, infatti, più diventa urgente la necessità di convergere, tenendo insieme le ragioni della pace, della svolta nelle politiche ambientale, dell’intervento su diritti e salari” conclude la CGIL.
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