Roma, omicidio di Luca Sacchi: anche Anastasiya presenta ricorso. “Io vittima”

Il ricorso della fidanzata del personal trainer, tra i primi ad essere depositati. L'omicidio sotto ai suoi occhi

Anastasiya con Luca qualche mese prima dell'omicidio. Foto dal profilo facebook del giovane

Il caso dell’omicidio Luca Sacchi a breve sbarcherà in un processo d’Appello. I ricorsi – i cui termini scadranno lunedì 12 settembre – sono stati presentati. Ora sia chi ha sparato al personal trainer sia chi ha spalleggiato l’omicida quella notte tra il 23 e il 24 ottobre davanti al pub John Cabot all’Appio Latino punta ora a scardinare le condanne di primo grado. Compresa Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata di Luca, che ha incassato una condanna a 3 anni.

Il ricorso della fidanzata del personal trainer, tra i primi ad essere depositati. L’omicidio sotto ai suoi occhi

Il ricorso di Anastasiya Kylemnyk è stato tra i primi ad approdare in Corte d’appello di Roma. Nel processo in primo grado la giovane – origini polacche all’Appio Latino dal 2003 – rivestiva il duplice ruolo di parte lesa, nella rapina finita con l’omicidio del fidanzato, e di imputata per i fatti relativi alla compravendita di droga. Per questo è stata condannata a tre anni, pena che ora contesta.

Anche le altre difese puntano a un capovolgimento della sentenza. Valerio Del Grosso, il giovane che con un colpo di pistola ha ucciso Sacchi, ha una condanna a 27 anni di carcere. Paolo Pirino, che quella sera armato di una mazza da baseball aggredì prima Anastasiya e poi aveva ingaggiato un corpo a corpo con Sacchi, 25 anni di carcere.

Venticinque anni di carcere anche per Marcello De Propris che fornì a Del Grosso la pistola con cui venne commesso l’omicidio.

La vicenda scaturisce dall’ormai nota trattativa intavolata dallo spacciatore Valerio De Grosso e Giovanni Princi (l’amico di scuola di Sacchi condannato a 4 anni in un processo stralcio per aver tirato i fili della compravendita di marijuana a seguito della quale è scaturito l’omicidio) per l’acquisto di 15 chili di marijuana al costo di 70 mila euro.

Quella sera si sarebbe dovuto compiere lo scambio droga-soldi. Secondo il giudizio di primo grado Anastasiya aveva gestito quello smercio insieme a Princi. Ma Del Grosso, sempre secondo la sentenza di primo grado, d’accordo con De Propris e Pirino, decisero di rapinare i giovani dei 70 mila euro senza consegnare la droga.

Sacchi, che è intervenuto in difesa della fidanzata aggredita da Pirino, è stato ucciso con un colpo di pistola sparato da Del Grosso. Un colpo fatale.

Siamo fiduciosi rispetto all’esito dell’appello”, spiega il difensore di Anastasiya Kylemnyk, l’avvocato Giuseppe Cincioni,La sentenza di condanna ci pare assolutamente non convincente né per quanto riguarda la ricostruzione del fatto ne’ per i profili giuridici”.

“Troppi aspetti sono stati mistificati. Sono certo che il processo di secondo grado scioglierà ogni dubbio”, aggiunge il penalista.

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