Foto d'archivio
Ostia, la 57enne intossicata nel rogo è fuori pericolo: non sarebbe stata lei l'obiettivo del grave gesto incendiario
Ostia: in un agosto segnato dagli episodi incendiari tra le sterpaglie a bordo strada e nelle aree boschive, nel Lido altri incendi si sono verificati anche in pieno centro urbano, lasciando sotto shock i residenti anche per le modalità brutali e volontarie.
E’ il caso del ristorante Nalu Pokè a Via Pietro Rosa (leggi qui), e dell’abitazione al quinto piano di Viale Vasco de Gama sempre a Ostia, dove una donna è finita al pronto soccorso per una grave intossicazione mentre i suoi due cani sono morti. Per quest’ultimo episodio, un uomo sarebbe gravemente indiziato di omicidio.
A pochi giorni dall’incendio che le ha bruciato l’appartamento il 4 agosto scorso, riempiendolo di fumo e facendola finire all’ospedale Giovan Battista Grassi di Ostia, la proprietaria dell’immobile al quinto piano di Via Vasco de Gama, sfuggita a quella che poteva essere una tragedia anche peggiore per lei, si sta riprendendo pian piano e sarebbe fuori pericolo.
Alla base della vicenda, le ipotesi avanzate sono quelle di una probabile lite tra pusher, legata forse ad un mancato pagamento, e da cui sarebbe scaturito il rogo davanti alla porta di quella casa, ritenuta il domicilio del destinatario del grave gesto.
L’innesco di una tanica di liquido infiammabile, ha subito provocato la fiamme alte e il denso fumo che ha gravemente attentando alla vita della proprietaria 57enne dell’appartamento, che sarebbe una parente dell’uomo (madre), salvatasi nonostante la grave intossicazione, perché si è subito rifugiata sul balcone.
L’ipotesi del gesto volontario, quindi del tentato omicidio, sarebbe avvalorata dal ritrovamento a poca distanza dall’ingresso, di una tanica e di tracce di liquido infiammabile.
Le indagini dei Carabinieri di Ostia sono attualmente in corso. Il fermato intanto, è da considerarsi presunto innocente in questa fase, fino ad accertamento definitivo di colpevolezza.
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