Il Granchio blu, la specie che ha invaso le coste del Litorale romano, finisce anche sulle nostre tavole: è un alimento tipico in Tunisia, Brasile, Stati Uniti e Qatar
Fiumicino: sono tanti, belli, voraci ma anche buoni, per questo anche sul litorale romano, dove stanno affollando il mare in abbondanza, la specie del granchio blu (Callinectes sapidus), cucinata a dovere dai nostri chef, sta finendo sulle tavole con il gradimento degli avventori. La specie, sembrerebbe fosse già presente da qualche tempo sulle nostre coste, specie a Ladispoli, ma ultimamente gli avvistamenti e la cattura degli esemplari è più frequente a Fiumicino. In copertina, un esemplare avvistato a Ostia.
Il menù delle migliori cucine del litorale romano, si sta via via arricchendo di alcune pietanze a base di granchio blu, una scelta, è proprio il caso di dire, dal sapore internazionale, visto che questo crostaceo è un alieno finito nei nostri mari, con il risultato di un ottimo adattamento e di un’enorme proliferazione della specie distruttiva, che qui trova tanto cibo, di cui fa mambassa.
Si nutre instancabilmente di foglie e germogli di piante, sia marine che costiere, e cioè alghe, piante marine e mangrovie, e per integrare la sua dieta può mangiare anche piccoli invertebrati, e scarti alimentari, ed è voracissimo.
Per tenerlo sotto controllo, l’unico modo sembrerebbe quello di consumarlo, e ai nostri chef l’arduo compito. Gianfranco Pascucci (Pascucci al Porticciolo), rinomatamente un esperto di crostacei e di pesce, lo ha preparato ieri e ne ha postato la foto prima che finisse in padella.
Immediate le reazioni di tanti utenti che seguono lo chef e la sua cucina. In alcuni post anche il riscontro di chi conosceva questa specie di granchio, già dalle esperienze di viaggio all’estero, o di chi li comprava a Doha la capitale del Qatar, o a New York a China Town, per farne un ottimo brodo. Il granchio blu viene consumato molto in Brasile e ne è ricco il mare della Tunisia. In ogni caso un bel viaggio fin qui.
Anche a Ostia l’avvistamento poche ore fa nella foto di Francesco Bianchi Cagliesi (in basso). Un grande esemplare che non è la prima volta che fa capolino sulle spiagge del litorale romano. Sembra infatti da quanto rivelato tra i post dei più attenti, che sia già da un anno se non di più che ha invaso le nostre coste. “i pescatori li trovano nelle nasse sul Tevere – sottoline un utente”.
Questo grande esemplare spiega l’autore della foto, è stato liberato, ma consigliano di prenderli perché molto dannosi al nostro ecosistema, ma anche facendo una segnalazione di specie aliena all’ISPRA come da prassi.
A proposito di specie aliena, un’altra segnalazione poche ore fa anche di un’altra specie affascinante, è quella di Giorgia Antonini, che la scorsa settimana ha trovato un esemplare di Stella marina serpentina.