Pronto Soccorso alla stremo. SIMEU: “Mentre scriviamo, in 900 aspettano un letto”

Pronto soccorso del Lazio, nei presidi oltre 4mila accessi in un giorno: più di 500 i pazienti che attendono il posto su una barella per 24 ore

Roma: quella dei Pronto Soccorso del Lazio è un situazione che è stata definita come “intollerabile”. Il disagio e l’affanno in cui operano le strutture e il personale di medicina dell’emergenza su tutto il territorio della Regione Lazio, pretende misure straordinarie. Tra queste l’aumento della disponibilità dei posti letto e l’aumento del personale medico.

Un report ennesimo di SIMEU, arriva stavolta sulla scrivania del prefetto Mario Piantedosi, del questore Mario Della Cioppa, del procuratore generale della Corte di Cassazione, Luigi Salvato, del procuratore generale della Corte d’Appello di Roma Antonio Mura, del capo della Procura presso il Tribunale di Roma, Francesco Lo Voi, oltre che del Presidente di Regione Nicola Zingaretti, e dell’Assessore alla Salute regionale, Alessio D’Amato.

Pronto soccorso del Lazio, nei presidi oltre 4mila accessi in un giorno: più di 500 i pazienti che attendono il posto su una barella per 24 ore

Con una lettera inviata all’Autorità giudiziaria, al Prefetto e al Questore di Roma e alle Autorità amministrative locali, il Presidente Simeu della Sezione Regionale Lazio, Giulio Maria Ricciuto, espone ancora una volta la necessità di adottare misure urgenti ad adeguate alla corretta tutela del diritto alla salute e al lavoro:

Dopo i disagi denunciati più volte tramite comunicazioni ufficiali anche a mezzo stampa, – spiega RicciutoSimeu Lazio tramite il Consiglio dei Direttori di Struttura Complessa MeCAU, non può esimersi dal rendere edotti Organi e Autorità, sullo stato dei fatti. Una realtà – prosegue – anche confermata dai dati raccolti attraverso la rete riservata ai Direttori, che evidenzia sempre più una “mala gestio” dell’ingresso del paziente da ricoverare, dal Pronto Soccorso al circuito ospedaliero, con attese anche lunghe. Attese, i cui effetti organizzativi negativi si riversano esclusivamente sulle strutture della medicina di emergenza e urgenza. Oltre agli effetti ancor più gravi, sulla salute dei pazienti”.

Dati d’accesso nei Pronto Soccorso regionali. SIMEU: “Un bollettino di guerra, ove tutto il resto funzionasse”

Gli ultimi dati, raccolti pochi giorni fa, hanno messo in luce come nei presidi di Pronto Soccorso distribuiti sul territorio regionale, risultino 4232 accessi in 24 ore (dati del 5 agosto scorso), in pratica 1:1350 abitanti “un bollettino di guerra ove tutto il resto funzionasse”.

In un’istantanea drammatica, 2mila risultavano poi pazienti assistiti tutti insieme in un preciso momento, dei quali fino al 25% ancora contagiati da SARS-COV 2, cioè pazienti con patologie varie e che presentano positività in atto, difficili da ricoverare nei letti arrivati in ritardo a luglio 2022, e che stanno ricucendo l’impatto devastante sui Pronto Soccorso, così come le caratteristiche epidemiologiche favorevoli, ma che sembra saranno valide ancora per poche settimane.

Dei 2mila pazienti presenti, almeno 880, e cioè un numero pari ai posti letto di un grande ospedale, aspettano l’assegnazione di un posto letto – sottolinea Ricciuto -, e di questi, oltre 550 attende il posto in una barella al Pronto soccorso anche per 24 ore. Un modo inappropriato ma obbligatoriamente imposto ai PS, che non dovrebbero interessarsi di questa fase“.

Una situazione rapportabile anche al piccolo ospedale, e cristallizzata anche questa mattina, martedì 9 agosto, al nosocomio G.B.Grassi di Ostia, che riportava in un preciso momento, 30 pazienti in attesa di ricovero sui 45 totali presenti, con occupazione quindi del 60% dei posti di Pronto Soccorso e del lavoro sei suoi medici: in un lavoro improprio che ha rallentato la presa in carico dei nuovi accessi.

“Una condizione che è il frutto di una perdita di controllo sulle attività di boarding dei pazienti, il cui effetto sarà quello di subire un inevitabile collasso a breve delle strutture di emergenza -urgenza – spiega Ricciuto”.

Misure straordinarie da adottare: le possibili soluzioni proposte da SIMEU

Al fine di ridurre il boarding ed evitare la permanenza dei pazienti in Pronto Soccorso, tra le soluzioni indicate da SIMEU, tornano i temi dell’aumento della disponibilità dei posti letto e l’aumento del personale medico:

“Attivando subito tutti i letti possibili specialmente di area medica – prosegue Ricciuto –  si può giungere in tempi brevi all’obiettivo comunque insufficiente dei tre posti per acuti ogni 1000 abitanti, ed oggi ancora moto lontano, organizzando la preparazione alle prossime ondate di Covid o altro, con meccanismi automatici, e dai numeri adeguati per tutta la filiera con tutte le strutture pubbliche e accreditare. I pazienti che al termine del percorso di PS devono essere ricoverati vengono comunque affidati agli specialisti competenti al di fuori dei locali dei Pronto Soccorso anche in caso di mancanza di posti letto, non essendo il posto letto una discriminante per un trattamento adeguato e competente per qualsiasi paziente”.

Il personale sanitario inoltre è in deficit di almeno 400 medici: “Come strategia di breve e medio periodo, andrà condivisa l’esigenza di predisporre un piano di assunzioni anche in collaborazione con le Università del territorioaggiunge il Presidente SIMEU – che sia in grado di coinvolgere tutti gli specializzandi (di Medicina di Emergenza e Urgenza ed equipollenti), assumendo in anticipo sui fabbisogni calcolati dei prossimi anni, e lasciando al Pronto Soccorso tali risorse per un periodo continuativo di almeno due anni – conclude Ricciuto”.

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